I Celti e Roma, l’incontro di due grandi civiltà

Riscoprire le radici dell’unità d’Italia attraverso l’archeologia e lo studio dei popoli che l’abitarono in antichità. Il 16 e il 17 dicembre l’Università di Roma La Sapienza organizzerà, nell’ambito delle iniziative per il 150 anniversario dell’Unità nazionale, un convegno dedicato ai Celti d’Italia, che fin da epoche antichissime oltrepassarono le Alpi e si stabilirono non solo […]

Riscoprire le radici dell’unità d’Italia attraverso l’archeologia e lo studio dei popoli che l’abitarono in antichità.
Il 16 e il 17 dicembre l’Università di Roma La Sapienza organizzerà, nell’ambito delle iniziative per il 150 anniversario dell’Unità nazionale, un convegno dedicato ai Celti d’Italia, che fin da epoche antichissime oltrepassarono le Alpi e si stabilirono non solo nelle regioni immediatamente al di là del Po, ma anche nell’Italia centrale, giungendo alle porte di Roma.
Guerrieri temuti e imbattibili e formidabili artigiani, soprattutto nella lavorazione dell’oro, i Celti si integrarono con le popolazioni italiche che abitavano la penisola prima della romanizzazione per poi gradualmente ritirarsi, intorno al I secolo a.C., sempre più a ridosso dell’arco alpino, fino a costituire un unicum, anche culturale e linguistico,  con il popolo romano.
Il convegno “Celti d’Italia” è il primo dedicato specificamente a questo argomento e segue, a distanza di trent’anni, un altro storico convegno sui Celti che si tenne a Roma nel 1978, segnando un momento fondamentale nella storia delle scoperte e degli studi su questi popoli.
Roma e i Celti, due popoli che si unirono e si sfidarono, si influenzarono e si temettero come pochi altri prima e dopo di loro, si incontrano nuovamente.
“Celti d’Italia”, che ha il sostegno dell’Università La Sapienza, il patrocinio del MIBAC e di prestigiosi Istituti di Cultura Stranieri (come l’Istituto Archeologico Germanico e l’Istituto Svizzero) e la collaborazione delle maggiori associazioni di archeologi  nazionali, sarà l’occasione per promuovere, in un momento di serrati dibattiti sull’archeologia e sulla conservazione dei beni culturali, una discussione seria e approfondita sul senso e sull’importanza  delle nuove scoperte.
Il convegno, cui parteciperanno i maggiori studiosi italiani e stranieri, è curato dalla professoressa Paola Piana Agostinetti, docente di Protostoria Europea alla Sapienza, e dedicato alla memoria di Renato Peroni, insigne studioso, considerato uno dei padri della disciplina. 
Grazie al coinvolgimento diretto delle Soprintendenze ci sarà un completo aggiornamento sulle nuove scoperte, che sono numerose e importanti,  e un approfondimento sulle conoscenze dei materiali archeologici della cosiddetta età di La Tène (V-I secolo a.C.).
Il Convegno è aperto non solo agli studiosi di antichistica ma anche a tutti gli appassionati  di Celti e di archeologia, per promuovere la conoscenza di un patrimonio storico e documentario unico al mondo, quale quello italiano, perché proprio lì, nella conoscenza e nella consapevolezza, stanno la vera base e il più efficace antidoto contro il degrado.

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