Associazione 309 Martiri, non soddisfatta di risposte vuote e evanescenti

Giorni addietro, la richiesta di dimissioni da ogni incarico pubblico ricoperto prima del terremoto del 6 aprile 2009, sia dei componenti della commissione Grandi Rischi sia dei presidenti di Regione, Provincia e del sindaco dell’Aquila. Oggi, i familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila, riuniti nell’ “Associazione 309 Martiri”, chiedono che Comune, Provincia Regione, se realmente […]

Foto: Manuel Romano

Giorni addietro, la richiesta di dimissioni da ogni incarico pubblico ricoperto prima del terremoto del 6 aprile 2009, sia dei componenti della commissione Grandi Rischi sia dei presidenti di Regione, Provincia e del sindaco dell’Aquila. Oggi, i familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila, riuniti nell’ “Associazione 309 Martiri”, chiedono che Comune, Provincia Regione, se realmente estranei a qualsiasi responsabilità “politica e morale”, si costituiscano parte civile nel processo ai componenti della Commissione. “Dopo avere denunciato pubblicamente la negligenza, l’imprudenza e l’imperizia degli amministratori degli Enti Locali e dei membri della Commissione Grandi Rischi in relazione alla gestione del periodo pre sisma – si legge in una nota -, e dopo avere atteso invano valide risposte o atti assuntivi di responsabilità, cioé le dimissioni, l’Associazione non è assolutamente soddisfatta delle risposte ‘vuote ed evanescenti’ dei rappresentanti degli Enti Locali e della mancata risposta dei componenti della Commissione Grandi Rischi”. “La città è stata ed è tuttora ingannata da questi Amministratori Locali e dai Membri della Commissione Grandi Rischi, mentre l’Associazione – conclude la nota – assiste ad un bieco scarica barile istituzionale con un conflitto tra i vari enti a discapito della verità”. Nel filone d’inchiesta sulla riunione della commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009, cinque giorni prima del terremoto del 6 aprile che devastò il capoluogo d’Abruzzo e numerosi comuni della provincia, la procura dell’Aquila ha indagato sette persone, tra cui i vertici dell’Ingv e della protezione civile nazionale, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Secondo i Pm aquilani, gli indagati avrebbero, al termine della riunione, fornito alla popolazione indicazioni troppo rassicuranti in rapporto allo sciame, fatto questo che avrebbe portato i cittadini a non prendere precauzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *