Giustizia: -50% fondi a informatica

Fino all’anno scorso il settore informatico poteva contare su circa 80 milioni di euro l’anno ma – fanno notare al dicastero di Via Arenula – con l’avvio del processo telematico è stato possibile ridurre i costi facendoli scendere a 60 milioni. Il Guardasigilli Angelino Alfano e il ministro dell’Innovazione Renato Brunetta avrebbero insistito, e molto, […]

Fino all’anno scorso il settore informatico poteva contare su circa 80 milioni di euro l’anno ma – fanno notare al dicastero di Via Arenula – con l’avvio del processo telematico è stato possibile ridurre i costi facendoli scendere a 60 milioni. Il Guardasigilli Angelino Alfano e il ministro dell’Innovazione Renato Brunetta avrebbero insistito, e molto, col dicastero dell’Economia per reperire i 30 milioni di euro mancanti, ma senza alcun esito. La ‘rivoluzione digitale’ annunciata a più riprese dai due ministri in numerose conferenze stampa congiunte rischia ora di arenarsi per mancanza di fondi. “Tutto si ferma proprio quando stavamo raccogliendo importanti risultati”, commentano amaramente al ministero della Giustizia. Tra notifiche telematiche e fascicoli digitali, tante le novità di questi ultimi due anni. Su un totale di 165 Tribunali italiani, lo strumento telematico per le esecuzioni forzate e nei processi esecutivi è ormai una realtà ovunque, mentre riguarda 119 tribunali sul fronte del contenzioso civile, 149 per la consultazione degli atti da parte degli avvocati per il processo telematico, 89 tribunali per il fascicolo digitale, 25 per i decreti ingiuntivi. E ancora: le notifiche telematiche sono oramai operative a Milano, Modena, Monza, Bologna, Rimini, Brescia e lo saranno presto, oltre che a Venezia, anche in tutto il Veneto. Sempre che i computer degli uffici giudiziari non incorrano in un guasto. Da gennaio magistrati o cancellieri alle prese con software bloccati rischiano infatti di attendere mesi prima di ottenere assistenza. E dunque saranno obbligati a riprendere in mano i vecchi fascicoli cartacei. Al dicastero di via Arenula calcolano che i 120 milioni di euro l’anno di spese informatiche (tra investimenti e costi di gestione) sono funzionali a 100mila persone, tra dipendenti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, personale amministrativo del ministero della Giustizia e magistrati. La stessa cifra, invece, serve a far funzionare soltanto un dipartimento del dicastero di Via XX Settembre, quello del Tesoro, con 15 mila dipendenti.

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