Rifiuti: interrogazione IDV sui termovalorizzatori

Ma quanti termovalorizzatori si vogliono realizzare in Abruzzo? E’ questa la domanda contenuta nell’interrogazione che i consiglieri regionali dell’IdV, Cesare D’Alessandro e Lucrezio Paolini, rivolgono a Chiodi. “L’ex assessore Venturoni ne voleva costruire uno a Teramo – dichiarano i consiglieri Idv – e l’ha ribadito non appena tornato tra i banchi del Consiglio regionale; ne […]

Ma quanti termovalorizzatori si vogliono realizzare in Abruzzo? E’ questa la domanda contenuta nell’interrogazione che i consiglieri regionali dell’IdV, Cesare D’Alessandro e Lucrezio Paolini, rivolgono a Chiodi. “L’ex assessore Venturoni ne voleva costruire uno a Teramo – dichiarano i consiglieri Idv – e l’ha ribadito non appena tornato tra i banchi del Consiglio regionale; ne vengono proposti addirittura tre, il numero perfetto, da realizzare nel Nucleo industriale di Avezzano”. In base a quanto scritto nel Piano regionale dei rifiuti, approvato nel 2007, forse se ne potrebbe realizzare uno a gestione pubblica, perché antieconomico, che potrà smaltire un massimo di 170mila tonnellate/anno di rifiuti. “E allora, perché Piccone ed i suoi parenti vogliono ‘regalarci’ ben tre impianti nella Marsica? Semplice: perché lo Stato accorda a chi produce energia da fonti rinnovabili incentivi finanziari che rendono economicamente vantaggioso un impianto che vantaggioso non è, tanto che a pagare saranno sempre i cittadini con le loro quote sulle bollette elettriche”. “Fermiamoci quando siamo ancora in tempo – concludono Cesare D’Alessandro e Lucrezio Paolini – e non facciamo incancrenire una situazione già difficile, fino al punto da renderla emergenziale, soltanto per poter poi intervenire con i poteri dell’emergenza. Non si faccia, per i rifiuti, quello che è accaduto per la Sanità. E’ urgente adottare tutte le misure, di promozione, di educazione, ma anche coercitive se necessario, per avere in Abruzzo una vera raccolta differenziata; si recuperino i materiali riciclabili e si eviti a Chiodi di incendiare, come un novello Nerone, i rifiuti d’Abruzzo, che produrranno utili e profitti solo per pochi e diossina per tutti”

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