Legittimo impedimento valuterà il Giudice. Berlusconi tranquillo, no effetti su Governo

 La Corte costituzionale ha di fatto svuotato e indebolito il ‘legittimo impedimento’, la legge nata per mettere al riparo il premier Berlusconi, almeno fino al prossimo ottobre, dalla ripresa dei tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade). Senza arrivare a una bocciatura secca dello ‘scudo’, la Corte ha posto un alto argine all’indeterminatezza […]

 La Corte costituzionale ha di fatto svuotato e indebolito il ‘legittimo impedimento’, la legge nata per mettere al riparo il premier Berlusconi, almeno fino al prossimo ottobre, dalla ripresa dei tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade). Senza arrivare a una bocciatura secca dello ‘scudo’, la Corte ha posto un alto argine all’indeterminatezza e all’automatismo della legge, riaffermando che deve essere il giudice a “valutare in concreto” l’impedimento addotto dal premier prima di rinviare l’udienza. La Consulta ha in parte bocciato la legge, in parte l’ha interpretata e in altra parte manipolata con una sentenza additiva.
Guardiamo il “bicchiere mezzo pieno” e “andiamo avanti senza indugi”. Berlusconi reagisce con un misto di indifferenza e fatalismo alla decisione della Consulta sullo ‘scudo’. “Il presidente Berlusconi non intende commentare la sentenza della Corte”, spiega palazzo Chigi. Ma la linea è quella di guardare all’aspetto positivo della sentenza. I legali Ghedini e Longo sottolineano che la legge “nel suo impianto generale è stata riconosciuta valida ed efficace”. Berlusconi vuole però rivolgersi direttamente agli italiani e stamani interverrà telefonicamente a ‘Mattino Cinque’

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