Sei le vittime in Italia dell’influenza A

Con la morte di una quarantanovenne di Napoli, salgono a sei le vittime dell’influenza A in Italia. In gravissime condizioni due donne attualmente ricoverate a Torino. Oggi, ultimati gli esami, si saprà se una donna ed un bimbo di nove anni in terapia intensiva al Policlinico di Modena hanno contratto il virus H1N1. La febbre […]

Con la morte di una quarantanovenne di Napoli, salgono a sei le vittime dell’influenza A in Italia. In gravissime condizioni due donne attualmente ricoverate a Torino. Oggi, ultimati gli esami, si saprà se una donna ed un bimbo di nove anni in terapia intensiva al Policlinico di Modena hanno contratto il virus H1N1.

La febbre suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali di gruppo A. Risale all”aprile 2009 quando un virus di questo tipo ha contagiato degli esseri umani ed è stata dimostrata inoltre la diffusione da essere umano ad essere umano. Non sono però ancora disponibili dati certi che indichino quanto sia semplice il passaggio del virus da essere umano ad essere umano.  Secondo i ricercatori dell’Università di Pittsburgh il virus comparve per la prima volta nel 1918, nel corso degli anni si sono avvicendati periodi di diffusione ad altri di recessione temporanea; dal 1977 il virus accompagna l’influenza stagionale.

Se i sintomi, come spesso accade, sono lievi e la persona colpita è in buona salute è bene rimanere tranquilli, stare a casa, evitare i contatti ravvicinati con le altre persone (inclusi possibilmente i conviventi) e seguire alcuni consigli terapeutici generali. Se i sintomi sono particolarmente intensi, la malattia si protrae oltre i normali 3-4 giorni oppure la persona è affetta da altre malattie importanti (cardiache, respiratorie, renali) è bene chiamare il medico, anziché recarsi di propria iniziativa al pronto soccorso. Una visita d’urgenza in ospedale può essere indicata solo nei casi particolari in cui insorgano difficoltà respiratorie particolarmente severe e il medico di famiglia non sia immediatamente reperibile.  Una volta che si è stati colpiti dalla nuova influenza, come del resto da qualunque altra forma infettiva virale delle vie respiratorie, è bene lavare le mani dopo aver tossito o dopo essersi soffiati il naso perche qui si vanno a depositare, attraverso le goccioline di saliva, le secrezioni infette.È bene poi evitare di portare le mani a contatto con occhi naso e bocca, usare ognuno il proprio asciugamano, le proprie stoviglie, evitare contatti ravvicinati con persone sane, per esempio baci o carezze, coprire con un fazzoletto (possibilmente di carta) naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto dopo l’uso nella spazzatura o nella biancheria da lavare.

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