Da Via Poma a Erba, che fine hanno fatto le case dell’orrore

Sono state teatro di efferati omicidi, e talvolta anche meta di turismo macabro. La casa di via Poma, lo chalet di Cogne, la villa del Circeo, l’appartamento di Erba, la villetta di Novi Ligure: che destino hanno avuto le case degli orrori? Alcune sono state vendute, altre sono ancora sotto sequestro, altre sono disabitate. Ma […]

Sono state teatro di efferati omicidi, e talvolta anche meta di turismo macabro. La casa di via Poma, lo chalet di Cogne, la villa del Circeo, l’appartamento di Erba, la villetta di Novi Ligure: che destino hanno avuto le case degli orrori? Alcune sono state vendute, altre sono ancora sotto sequestro, altre sono disabitate. Ma c’é anche chi ha deciso di tornarci a vivere. COGNE, L’OMICIDIO DI SAMUELE – Diventa il set prediletto dei talk show italiani, con collegamenti in diretta, simulazioni in studio con tanto di plastici e piantine dell’abitazione. Fotografata, sequestrata, dissequestrata, messa nuovamente sotto sequestro, non ha mai smesso di essere meta di veri e propri pellegrinaggi di curiosi. Lo chalet in legno e pietra di Montroz di Cogne, dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso Samuele Lorenzi, è ancora sotto sequestro. LA STRAGE DI ERBA – L’11 dicembre 2006 vi andò in scena uno dei massacri più crudeli, oggi l’appartamento in provincia di Como potrebbe essere ceduto a qualche associazione di volontariato. Ma solo una volta che la casa in cui furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, la madre del donna, Paola Galli, e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini, sarà dissequestrata. Oggi la casa dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per omicidio plurimo, è stata venduta all’asta, dopo due precedenti tentativi andati deserti. NOVI LIGURE, IL CASO DI OMAR E ERIKA – Da quel mese di febbraio 2001 è diventato il paese di Erika e Omar, il luogo di uno dei delitti più crudeli ed assurdi. Nella villetta a due piani in cui i due fidanzatini minorenni uccisero la madre e il fratello di Erika – Susy Cassini, 42 anni e Gianluca di 11 – dopo il dissequestro, è tornato a vivere l’ingegner Francesco De Nardo. La figlia sta scontando 16 anni di carcere e Omar 14. IL GIALLO DI GARLASCO – La villetta, dove il 13 agosto 2007 venne uccisa Chiara Poggi, è rimasta sequestrata per otto mesi. I genitori e il fratello della giovane vittima – per il cui omicidio è sotto processo il fidanzato Alberto Stasi – sono tornati ad abitarla il 16 aprile 2008, 225 giorni dopo delitto. PARMA, IL DELITTO DEI CARRETTA – La casa dove il 4 agosto ’89 uccise a colpi di pistola il padre Giuseppe, la madre Marta Chezzi e il fratello Nicola dal 14 ottobre 2008 e’ tornata di proprietà di Ferdinando Carretta che non è tornato a viverci. Ha preferito riscuotere i canoni (la casa è in affitto a una famiglia), poi forse la venderà. L’OMICIDIO DI VIA POMA – Nell’appartamento di Roma, in cui il 7 agosto 1990 fu uccisa Simonetta Cesaroni con 29 coltellate c’é oggi uno studio notarile. Proprio in questi giorni è in corso il processo di primo grado a Raniero Busco, imputato di omicidio volontario e per il quale il pm ha chiesto la condanna all’ergastolo. IL MASSACRO DEL CIRCEO – In un’abitazione a Punta Rossa, sul promontorio del Circeo, nel comune di San Felice, la notte del 29 settembre del 1975 si consumò una violenza inaudita nei confronti di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, all’epoca rispettivamente di 17 e 19 anni. Invitate da Giovanni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, furono violentate, seviziate e massacrate per trentasei ore. Rosaria fu uccisa, mentre Donatella si salvò fingendosi morta. La villa era di proprietà della famiglia Ghira e dopo il dissequestro rimase a lungo sfitta e disabitata fino ad essere venduta, sei anni fa, a nuovi proprietari, che nessuno conosce. ROMA, IL DELITTO FENAROLI – Nella casa, nel quartiere Nomentano a Roma, di uno dei casi più discussi della cronaca nera italiana, il ‘delitto Fenaroli’, ha stabilito il suo studio un notaio. Maria Martirano, la notte tra il 10 e l’11 settembre del 1958, fu trovata strangolata nella sua abitazione. Arrestato come mandante il marito, l’industriale Giovanni Fenaroli. In manette anche l’esecutore materiale, Raoul Ghiani. I due sono stati condannati all’ergastolo. IL MOSTRO DI FOLIGNO – Delle due abitazioni al centro della vicenda di Luigi Chiatti una è stata venduta e nell’altra sono tornati ad abitare i genitori adottivi di Chiatti. Nella villetta nell’ottobre 1992 Chiatti molestò sessualmente e poi uccise Simone Allegretti, di quattro anni. E’ rimasta disabitata per cinque-sei anni. Nell’agosto 1993, nella seconda casa dei suoi genitori, a Casale, sulla montagna folignate, Chiatti uccise Lorenzo Paolucci (13 anni). L’abitazione fu messa in vendita e acquistata dopo il terremoto del ’97. VILLA ALTACHIARA A PORTOFINO – Nell’ottocentesca Villa Altachiara, arroccata sulla scogliera di Portofino, non avvenne un delitto, ma la lussuosa residenza fu teatro della scomparsa della contessa Francesca Vacca Agusta, precipitata, per motivi accidentali, in mare nel gennaio 2001; il suo cadavere, trasportato dalle correnti, fu trovato dopo circa 40 giorni in Costa Azzurra. La villa, fatta costruire dal Lord Carnavon, scopritore della tomba del faraone Tutankamon e per questo – si dice – maledetta, è tuttora abitata dall’ex amante della contessa Maurizio Raggio che non ne è il proprietario. E’ stata posta in vendita per 34 milioni di euro.

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