Sbarra: “preoccupante l’indebolimento domanda estera, principale impulso economico”

“A conferma dell’analisi della Banca d’Italia, negli ultimi tre mesi l’industria italiana sta crescendo a ritmi deboli ed incerti, con un fatturato industriale che a Novembre 2010 è aumentato dello 0,2% rispetto ad ottobre, mentre gli ordinativi si sono ridotti del -4,3%”. Lo dichiara in una nota Luigi Sbarra, Segretario confederale della Cisl, commendando i […]

“A conferma dell’analisi della Banca d’Italia, negli ultimi tre mesi l’industria italiana sta crescendo a ritmi deboli ed incerti, con un fatturato industriale che a Novembre 2010 è aumentato dello 0,2% rispetto ad ottobre, mentre gli ordinativi si sono ridotti del -4,3%”. Lo dichiara in una nota Luigi Sbarra, Segretario confederale della Cisl, commendando i dati Istat sull’industria. “Preoccupa- continua Sbarra- soprattutto l’indebolimento della domanda estera, che in corso d’anno, ha costituito il principale impulso all’attività economica, con una riduzione del  fatturato (-0,9%) e soprattutto degli   ordinativi  (-6,2%). Alla specifica debolezza della domanda interna, per consumi ed investimenti, si sta aggiungendo l’evidenza del ritardo dell’industria nazionale a cogliere le opportunità di una domanda mondiale che appare in aumento.  Il ritardo competitivo delle nostre imprese va affrontato con determinazione, con decise azioni sul versante dell’innovazione di processo, prodotto e nelle strategie di mercato. La politica industriale e del credito, ai vari livelli, deve costituire la cornice di riferimento perché le imprese ritrovino il coraggio di rischiare, d’investire e conquistare nuovi mercati nel mondo. La CISL sta dimostrando di saper affrontare nuove sfide contrattuali per consentire alle imprese di aumentare la loro produttività ed efficienza”. “Anche il sistema paese- conclude Sbarra- deve attivarsi sulla base di un Patto Sociale, in grado di mobilitare le migliori energie e le risorse disponibili per agevolare la crescita e lo sviluppo, con interventi di riduzione del carico fiscale (per imprese e famiglie), il rilancio degli investimenti pubblici e privati, un serio programma di adeguamenti infrastrutturali materiali e immateriali e la rapida attuazione del Piano per il Sud”.

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