Il mistero di Torchiarolo

Gli sforamenti delle centraline che misurano alcuni inquinanti atmosferici a Torchiarolo sono questione molto seria. Il Sindaco, preoccupato dagli sforamenti di questo inizio d’anno, ha disposto il divieto di utilizzare caminetti e stufe a legno fino alla fine del mese. Le analisi dell’Arpa dicono, infatti, che la maggior parte degli inquinanti esaminati sono di origine […]

Gli sforamenti delle centraline che misurano alcuni inquinanti atmosferici a Torchiarolo sono questione molto seria.
Il Sindaco, preoccupato dagli sforamenti di questo inizio d’anno, ha disposto il divieto di utilizzare caminetti e stufe a legno fino alla fine del mese. Le analisi dell’Arpa dicono, infatti, che la maggior parte degli inquinanti esaminati sono di origine vegetale, anzi legnosa.
Risulta davvero singolare che solo a Torchiarolo si concentri questa spiccata abitudine ad usare legna come combustibile.
Qualche anno fa uno studio di parte aziendale concluse che il 10% delle poveri registrate a Torchiarolo sono di origine industriale. E’ un vero peccato, però, che per quel po’ di polveri che fa superare il limite di legge (10 sforamenti in 13 giorni di gennaio), un intero paese debba rinunciare ad una abitudine secolare.
Vedremo come si comporteranno le centraline con il nuovo divieto sindacale, a patto che le altre sorgenti di polveri continuino a funzionare come di solito.
C’è poi da dire che le emissioni del petrolchimico sono per alcune sostanze superiori a quelle della centrale di Cerano e forse andrebbero misurate in parallelo con quelle del Comune in questione.
Non si dovrebbe trascurare neppure la vicinanza dell’abitato di Torchiarolo alla superstrada per Lecce.
In molte città si misura con semplici apparecchi il Black Carbon come indicatore di inquinamento da traffico molto più sensibile della misurazione degli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici).
Sul piano epidemiologico non ci vuole una grande scienza per comprendere che più ci si avvicina all’area industriale e più frequenti sono alcune malattie di origine ambientale.
A questo riguardo e con queste evidenze esiste persino uno studio condotto all’inizio degli anni 2000 dalla ASL locale e dall’Istituto Superiore di Sanità.
Ciò che si evince anche dai pochi dati di mortalità esistenti per alcuni eccessi tra le donne di Torchiarolo, andrebbe approfondito con più aggiornati e specifici studi.
Fa bene il Sindaco e cercare di capire e a tutelare la popolazione. Il caso di Torchiarolo non può essere archiviato ma deve essere oggetto di studio più approfondito.

Maurizio Portaluri
no al carbone brindisi

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