Lavoro: Cisl Abruzzo, l’occupazione e’ l’emergenza primaria

La Cisl Abruzzo, in riferimento ai dati pubblicati dall’Inps a tutto il 2010 sulle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (Cig), e ai dati pubblicati dall’Istat sull’occupazione, III trimestre 2010, vede confermata la forte preoccupazione per l’andamento occupazionale della Regione, che continua a registrare segni negativi pur in presenza di una contenuta ripresa dell’economia. A […]

La Cisl Abruzzo, in riferimento ai dati pubblicati dall’Inps a tutto il 2010 sulle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (Cig), e ai dati pubblicati dall’Istat sull’occupazione, III trimestre 2010, vede confermata la forte preoccupazione per l’andamento occupazionale della Regione, che continua a registrare segni negativi pur in presenza di una contenuta ripresa dell’economia. A sostenerlo è il segretario generale Cisl Abruzzo, Maurizio Spina. Le ore di Cig del 2010 sono lievemente diminuite rispetto al 2009 del 5,82%, siamo passati da 35.335.127 ore del 2009 a 33.278.689 ore nel 2010, ma da un’analisi più dettagliata del fenomeno si evince che, per il periodo gennaio-dicembre, sono le ore della Cassa integrazione ordinaria (-56,64%) che continuano a registrare una diminuzione, a differenza dell’aumento significativo, per tutto l’anno 2010, di quella straordinaria (+147,06%). Tale fenomeno, che caratterizza la nostra Regione, viene confermato anche da un forte incremento delle ore autorizzate per la Cig in deroga (+44,4%), che sono passate da 5.583.545 ore autorizzate nel 2009 a 8.059.228 nel 2010. Le imprese abruzzesi, anche quelle di piccole e medie dimensioni, in parte riducono la cassa integrazione ordinaria per l’acquisizione di commesse, mentre altre entrano in crisi strutturale e si avvicinano sempre di più alla loro chiusura. Andamento confermato dall’aumento del numero delle persone che usufruiscono dell’indennità di mobilità, che sono incrementati di circa 2 mila unità (+34,6%) rispetto al 2009, e delle indennità di disoccupazione, aumentati di 293 persone, registrando un più 2%.
Dall’analisi della Cig nelle province abruzzesi si evidenzia in quella dell’Aquilana una diminuzione generale delle ore della Cig rispetto al 2009, un segnale di prima inversione dell’economia nella provincia colpita dal terremoto del 9 aprile 2009. Le condizioni restano difficili ma rimane la voglia di andare avanti. La provincia di Chieti, nonostante una diminuzione delle ore di Cig, che segnala una ripresa nelle grandi aziende, vede un contestuale aggravamento del sistema delle piccole aziende che non rientrano negli ammortizzatori sociali ordinari, dove si registra un aumento consistente delle ore di Cig in deroga. Pescara e Teramo sono le due province dove nel corso del 2010 si ha un incremento delle ore autorizzate della Cig. Nella provincia teramana, dove la Cig in deroga è aumentata di 799.506 ore autorizzate e la straordinaria è incrementata del 287%, è evidente che la crisi non ha più caratteristiche temporanee, ma straordinarie. In quella pescarese, è aumenta la Cig in deroga (751.747 ore in più rispetto al 2009) rispetto ad un lieve aumento delle ore della straordinaria. Sono le piccole e medie aziende a soffrire maggiormente la crisi. Dai dati sull’occupazione, relativi al III trimestre 2010 in raffronto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra una diminuzione di quasi un -1,5% delle unità lavorative in Abruzzo. Mentre per l’intero Paese si verifica un leggero calo degli occupati, nella nostra Regione continua la marcata diminuzione occupazionale. Dalle 499 mila unità lavorative nel III trimestre 2009 si passa alle 492 mila unità del III trimestre 2010, che corrisponde ad un andamento decrescente di 7 mila occupati in meno e una variazione pari a -1,4%, superiore al resto del Paese. Questo andamento dell’Abruzzo rispetto all’Italia viene confermato anche dal raffronto tra 2008 e 2010 sul tasso di crescita delle unità lavorative. In Abruzzo scende del 5,7%, un indice superiore rispetto sia a quello dell’Italia e sia alla media del Mezzogiorno (-5,0). Infatti, nel periodo 2008-2010 l’occupazione complessiva passa da 522.000 a 492.000 unità lavorative (-30.000 persone in meno nel mercato del lavoro). La distribuzione degli occupati tra i vari settori produttivi evidenzia: per il settore dell’agricoltura si registrano oscillazioni positive dovute agli andamenti stagionali climatici, per l’industria, invece, si segnala una diminuzione (-2,7), nonostante il trend positivo del settore costruzioni (7,1%). Il dato occupazionale preoccupante riguarda i servizi, che segna una generale diminuzione degli occupati (-0,9%), una diminuzione che aumenta se analizziamo solo il settore del commercio, dove siamo passati da 85.000 a 80.000 unità lavorative (-5,8%). L’andamento decrescente del settore dei servizi è maggiore se consideriamo il 2008 e il 2010 perché da 356 mila occupati siamo arrivati a registrare 330 mila (-7,3%), mentre nel commercio siamo passati da 102.000 a 80.000 occupati (-21,5%). Il calo occupazionale del settore dell’industria in Abruzzo incide dell’1,3% sul dato della diminuzione del numero degli occupati in tutta l’Italia mentre quello dei servizi ricade sul dato nazionale per l’14,8%. “Una politica attiva per il lavoro – ha sottolineato Spina – l’utilizzo delle risorse nazionali per lo sviluppo e interventi fiscali per stimolare i consumi, sono obiettivi sempre più necessari. La firma del Patto per l’Abruzzo nei prossimi giorni sia il segno di una forte e condivisa volontà ad operare insieme per l’Abruzzo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *