Carceri, tra sovraffollamento e suicidi

L’Italia è il paese europeo che ha avuto l’aumento più consistente di popolazione carceraria dal 2007 a oggi. Secondo i dati del ministero della Giustizia, citati nel rapporto Eurispes, a fine 2010 il numero di detenuti presenti nelle ‘patrie galere’ era pari a 67.961 soggetti, a fronte di una capienza regolamentare pari a 45.022 condannati. […]

L’Italia è il paese europeo che ha avuto l’aumento più consistente di popolazione carceraria dal 2007 a oggi. Secondo i dati del ministero della Giustizia, citati nel rapporto Eurispes, a fine 2010 il numero di detenuti presenti nelle ‘patrie galere’ era pari a 67.961 soggetti, a fronte di una capienza regolamentare pari a 45.022 condannati. In pratica, circa 150 persone devono dividersi lo spazio previsto per 100. A livello regionale, si legge nel rapporto, la bandiera nera spetta alla Puglia, dove la popolazione carceraria conta 4.755 presenze sulle 2.528 regolamentari, con un esubero di 88 detenuti ogni 100 posti. Altrettanto drammatica la situazione in Emilia Romagna, dove il surplus è pari a 83 unità. Isola felice (o quasi) è la Sardegna che conta nei suoi 12 istituti 2.217 presenze, con le 1.970 regolamentari. Meglio ancora va in Trentino Alto Adige, con 405 presenze a fronte delle 394 attese. Eurispes cita anche uno studio condotto dall’associazione ‘Ristretti Orizzonti’ che ha evidenziato una stretta relazione tra il tasso di sovraffollamento e il numero dei detenuti suicidi: nelle 9 carceri analizzate, dove l’affollamento è del 22% oltre la media, si è registrata una frequenza dei suicidi più che doppia. Il picco massimo dei suicidi si è raggiunto nel 2009 quando, su un totale di 177 detenuti deceduti, 72 hanno volontariamente deciso di togliersi la vita. Nel 2010, invece, i casi di suicidio sono scesi a 66 su un totale di 173 decessi. Sempre meno le risorse a disposizione per la gestione del sistema carcerario, passate da 3 miliardi e 95 milioni del 2007 a 2 miliardi e 770 milioni di euro nel 2010.

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