Tovoli alla Sorbona

E’ il primo direttore della fotografia a ricevere un tale onore ed è, certamente, colui che più lo merita, in considerazione della spettacolare carriera che ha composto , in 41 anni di attività. Parliamo di Luciano Tovoli, classe 1936, Nastro d’Argento nel 1076 per “Professione reporter” e nell’89 per “Splendor”, che ha illuminato i set […]

E’ il primo direttore della fotografia a ricevere un tale onore ed è, certamente, colui che più lo merita, in considerazione della spettacolare carriera che ha composto , in 41 anni di attività. Parliamo di Luciano Tovoli, classe 1936, Nastro d’Argento nel 1076 per “Professione reporter” e nell’89 per “Splendor”, che ha illuminato i set di Antonioni, Comencini, Zurlini, Liliana Cavani, Dario Argento, Ettore Scola, attivo anche in Francia e negli USA, chiamato, il prossimo 4 febbraio, a tenere una “lezione magistrale, alla sezione cinema della Sorbona di Parigi. La lezione, all’Auditorio del museo Jeu de Paume (sezione del Louvre dedicata agli impressionisti, verterà sul tema “Dal cinema documentario al cinema di fiction” ed il grande direttore italiano, amico dalla prima ora della nostra Accademia de L’Immagine (presso cui è stato docente) e Istituto Lanterna Magica, presenterò brani da 8 film tra i quali” Banditi ad Orgosolo”, “Chung-Kuo Cina”, “Professione reporter”, “Deserto dei Tartari”, “Suspiria” “Titus” , fino all’hollywodiano “Murder by numbers” (Formula per un delitto) di Barbet Schroeder con Sandra Bullock, uno dei sei film ha girato a Los Angeles con lo stesso regista. A coronamento della lezione del 4, il giorno dopo nell’auditorium della Marie del comune di Saint Denis ( nei pressi di Parigi) verrà presentato “Pane e cioccolata” di Brusati, un piccolo gioiello cinematografico dimenticato, purtroppo, nel nostro Paese, che considera il cinema, oggi più che mai, roba da fannulloni parassiti, destituiti da ogni autentico valore. Nella sua “lezione”, nel tempio stesso della cultura europea, Tovoli avrà modo di illustrare, agli insegnati e studenti della facoltà di cinematografia d’Oltralpe, la sua ricerca visiva, che nasce dagli studi inerenti storici e sociologi come Levi Strauss, Le Goff e Braduel. Sarà così evidente, ma ahimè non per i nostri politici, l’idea che ha animato la produzione artistica di questo grande: la ricerca di bellezza come evoluzione e gratuità come costruzione di relazioni (positive) prima ancora che di beni e servizi, attualmente scambiati, per mezzo di uno strumento monetario sempre più labile e per questo instabile, per l’unico scopo di ogni azione umana. Ricordiamo, infine che Tovoli, provetto operatore con macchina “a spalla” nel lungo viaggio di Chung Kuo, Cina (1972) di M. Antonioni, divenuto accanto a lui un virtuoso con vertici da antologia (il piano-sequenza di Professione: reporter, 1975) e con grande attitudine alla sperimentazione (Il mistero di Oberwald, 1980, in video), professionista della commedia passata (Il vizietto II, 1980, di E. Molinaro) e presente (L’apparenza inganna, 2001, di F. Veber), e maestro anche nell’horror (Suspiria , 1977, di D. Argento), ha l’attivo anche una regia, L’armata ritorna (1983), di cui una delle poche copie è conservata presso la Cineteca de L’Aquila.

Carlo Di Stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *