Giovani aquilani chiedono spazi aggregativi in città

“L’Aquila rischia di perdere un’intera generazione. Se le istituzioni non ci danno luoghi in cui incontrarci nel centro storico, se non ci danno un motivo per restare, noi ce ne andiamo”: sono le parole pronunciate da una studentessa del Liceo Classico dell’Aquila “Cotugno”, durante la presentazione dei risultati di un questionario sulle esigenze della popolazione […]

“L’Aquila rischia di perdere un’intera generazione. Se le istituzioni non ci danno luoghi in cui incontrarci nel centro storico, se non ci danno un motivo per restare, noi ce ne andiamo”: sono le parole pronunciate da una studentessa del Liceo Classico dell’Aquila “Cotugno”, durante la presentazione dei risultati di un questionario sulle esigenze della popolazione giovanile dopo il sisma del 2009. Mille questionari sono stati somministrati, da un gruppo di lavoro di studenti, a ragazzi divisi in fasce d’età, dai 13 ai 16 anni e dai 17 ai 21, con domande sui cambiamenti della vita sociale dopo il terremoto, sulla ricollocazione di centri aggregativi in periferia, sull’esigenza di avere luoghi aggregativi in centro storico e sui problemi connessi ai trasporti pubblici. Dai risultati del questionario si individuano tre zone del centro storico dove i ragazzi chiedono alle istituzioni di costruire, in due mesi, dei luoghi di aggregazione, ad esempio un caffé letterario e spazi per concerti. “Noi rappresentanti delle istituzioni non abbiamo più alibi – ha detto il vice presidente vicario del Consiglio regionale d’Abruzzo, Giorgio De Matteis -. Questi ragazzi hanno fatto da soli un’analisi dei loro bisogni e abbiamo il dovere e la priorità di trovare una soluzione alle loro esigenze. Lo dobbiamo fare oggi stesso”

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