Inps, in Abruzzo superate 33 milioni di ore Cig nel 2010

Nel 2010 le ore di ricorso alla cassa integrazione guadagni (Cig) hanno superato i 33 milioni: é il dato analizzato dal Comitato Regionale Inps, rapportati all’analogo periodo 2009, che, secondo il presidente dello stesso comitato, Pietro Saraceni, sottolinea “il segno della gravità dell’attuale crisi in Abruzzo”. “Qualche timido segnale – ha spiegato – se non […]

Nel 2010 le ore di ricorso alla cassa integrazione guadagni (Cig) hanno superato i 33 milioni: é il dato analizzato dal Comitato Regionale Inps, rapportati all’analogo periodo 2009, che, secondo il presidente dello stesso comitato, Pietro Saraceni, sottolinea “il segno della gravità dell’attuale crisi in Abruzzo”. “Qualche timido segnale – ha spiegato – se non di ripresa, ma che comunque potrebbe autorizzare a sperare in una qualche inversione di tendenza, lo si può intravedere nel fatto che globalmente il ricorso a questo strumento di integrazione salariale ha fatto registrare un decremento del 5,8% rispetto al 2009. Per quanto riguarda le varie province, le ore globali di cassa integrazione sono diminuite nelle province di Chieti e L’Aquila rispettivamente del 20,3% e del 28,4%, mentre sono aumentate, nelle province di Pescara e Teramo, rispettivamente del 31,3% e del 34,8%”. “Se si entra nel merito delle diverse tipologie di fruizione – ha aggiunto -, non rassicura però il fatto che tale decremento è dovuto ad una diminuzione del 60,7% della Cig ordinaria, a cui fanno da contrappeso i preoccupanti (in quanto anticamera della mobilità e della disoccupazione) incrementi della Cig speciale in ragione del 147,1% (notevole il contributo delle provincie di Chieti e Teramo con incrementi del 205,4% e 287,1%), e della Cig in deroga, in ragione del 44,3%. Se si analizza poi il dato complessivo degli ammortizzatori sociali, comprensivi dei dati della mobilità e disoccupazione, il 2010 rispetto al 2009 fa registrare un incremento del 3%”.
Secondo Saraceni “il tutto induce quindi a ritenere che in Abruzzo non si è affatto usciti dalla crisi che è ancora pesante e di problematica gestione; affermazioni di segno opposto, non trovando adeguati riscontri nella realtà, possono risultare fuorvianti e rischiano di indurre ritardi nel predisporre possibili adeguate misure atte a gestire la situazione”. “Vero è anche, comunque – ha sottolineato – che sarebbe opportuno, per emettere un giudizio definitivo, conoscere il dato, al momento non ancora disponibile, delle ore effettivamente fruite; i dati nazionali a riguardo forniti attestano un tiraggio a novembre del 48%, il che lascia sperare che a fine anno possa attestarsi intorno al 50%, dato indubbiamente più rassicurante del 63% che si è registrato nel 2009”. “E’ indubbio comunque – ha concluso – che per l’Abruzzo occorre, pur nel necessario sostegno al reddito, cavalcare l’emergenza coniugando nel contempo una necessaria politica di investimenti per la ripresa occupazionale”.

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