L’Aquila, cresce protesta cittadini contro revoca assistenza Sge

 Nonostante le rassicurazioni del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, il quale ha annunciato un provvedimento per non colpire i cittadini con la revoca dell’assistenza, ma le ditte in merito alle responsabilità dei ritardi nelle ristrutturazioni delle case danneggiate dal terremoto, continuano da parte della struttura per la gestione dell’emergenza (Sge) le erogazioni di provvedimenti […]

 Nonostante le rassicurazioni del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, il quale ha annunciato un provvedimento per non colpire i cittadini con la revoca dell’assistenza, ma le ditte in merito alle responsabilità dei ritardi nelle ristrutturazioni delle case danneggiate dal terremoto, continuano da parte della struttura per la gestione dell’emergenza (Sge) le erogazioni di provvedimenti di revoca dell’assistenza alberghiera. Cresce la rabbia dei cittadini che hanno preso d’assalto la Sge, ma anche il difensore civico del Comune dell’Aquila. Oggi é stato colpito dalla decisione di sgombero entro 48 ore della stanza d’albergo, G.R., che abita nello stesso stabile del fotografo collaboratore del Messaggero, Renato Vitturini, che ieri per protestare contro la revoca dell’assistenza notificata nonostante il condominio non fosse agibile, si è incatenato davanti a palazzo Silone, sede della Giunta regionale. Proprio le rassicurazioni di Chiodi e degli uffici hanno indotto Vitturini ad interrompere la protesta. Oggi anche Alfredo De Angelis, insegnante di liceo con la casa distrutta vicino piazza Duomo, che si trova in un residence a Castel di Sangro (L’Aquila), ha denunciato che lo scorso 26 gennaio ha ricevuto via fax l’invito a lasciare entro 48 ore la struttura, in quanto mesi prima aveva presentato un modulo di rinuncia a un alloggio del progetto Case. La rinuncia a un alloggio di questo tipo, oggi, comporta la perdita di ogni beneficio, come appunto la sistemazione gratuita alberghiera, tranne il contributo di autonoma sistemazione (Cas), ma come sottolinea De Angelis – “quando ho manifestato questa mia rinuncia, a ottobre 2009, le condizioni erano differenti, non si perdeva la sistemazione e ora le direttive non possono avere valore retroattivo”. Inoltre, lo sfollato sostiene di non aver mai sostenuto un colloquio vero e proprio per la verifica dei requisiti di assegnazione di un alloggio Case. De Angelis minaccia anche denunce per violazione della privacy nel corso delle notifiche. Intanto, alcuni cittadini denunciano il fatto che da una parte Chiodi annuncia nuove disposizioni, dall’altra la Sge emette provvedimenti di revoca. “Perché gli uffici non recepiscono gli input del commissario – tuonano – dove dovrebbero andare le persone cacciate dagli hotel se le loro case non sono agibili? Tutto questo si aggiunge al disagio del terremoto”. Oltre alla protesta su questa materia cresce il contenzioso con un numero sempre maggiore di cittadini che presentano ricorso al Tar

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