Chiodi: comunità aquilana riconquista la sua arte

 “E’ una giornata importante per la cultura e per L’Aquila, città di cultura. Torna fruibile alla comunità, ed a quanti amano l’arte, il “Trittico di Beffi”, miracolosamente salvato dalle macerie del terremoto di due anni fa, reduce da un lungo tour in America ed a Roma, sede del Senato”. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni […]

 “E’ una giornata importante per la cultura e per L’Aquila, città di cultura. Torna fruibile alla comunità, ed a quanti amano l’arte, il “Trittico di Beffi”, miracolosamente salvato dalle macerie del terremoto di due anni fa, reduce da un lungo tour in America ed a Roma, sede del Senato”. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha salutato così il ritorno, nel capoluogo abruzzese, del capolavoro della pittura tardo gotica, attribuito alla mano di Leonardo da Teramo. “La sua esposizione nei locali, centralissimi, della Banca d’Italia – ha aggiunto il Presidente – ha un valore simbolico pregnante. L’istituto di credito è stato infatti il primo Ufficio a riaprire nel cuore della città martoriata; il dipinto, di eccezionale pregio, è il primo del Museo nazionale d’Abruzzo di nuovo visibile al pubblico. Due segni inconfutabili di una rinascita sempre più reale. La popolazione aquilana si sta riappropriando dei suoi spazi, ma anche della sua identità di comunità colta, capace di apprezzare e valorizzare la sua arte ed i suoi artisti”. Il presidente Chiodi ha voluto altresì ringraziare Mario Resca che “ha reso possibile l’esposizione del Trittico nei musei più celebri del mondo, dal National gallery of art di Washington, al Nevada art museum di Reno, al Getting museum di Los Angeles, facendo conoscere, nel contempo, il paesino di Beffi, dove l’opera è stata conservata fino agli inizi del Novecento, ma anche l’intero territorio abruzzese”. Un plauso Chiodi lo ha riservato anche alla Banca d’Italia, che ospiterà il capolavoro sino a maggio, “per aver compreso l’importanza dell’evento”. “Auspico – ha concluso il Presidente – che questo sia solo il primo di tanti momenti culturali in grado di emozionare di nuovo gli aquilani ai quali spero siano presto restituite tutte le splendide collezioni del Museo nazionale d’Abruzzo, fino al giorno del sisma nella suggestiva location del Forte spagnolo”.

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