Immigrazione: al via campagna ‘ritornare per ricominciare’

“Sei un migrante? Vorresti lasciare l’Italia e tornare a vivere nel tuo Paese? Hai bisogno di assistenza? Il programma nazionale per il ‘Ritorno Volontario Assistito’ può offrirti un aiuto concreto: organizzarti il viaggio e pagare le spese; ottenere i documenti necessari per un eventuale sostegno alla reintegrazione sociale ed economica”. E questo il contenuto della […]

“Sei un migrante? Vorresti lasciare l’Italia e tornare a vivere nel tuo Paese? Hai bisogno di assistenza? Il programma nazionale per il ‘Ritorno Volontario Assistito’ può offrirti un aiuto concreto: organizzarti il viaggio e pagare le spese; ottenere i documenti necessari per un eventuale sostegno alla reintegrazione sociale ed economica”. E questo il contenuto della campagna informativa ‘Ritornare. Per ricominciare’ che l’Aiccre, sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, ha presentato questa mattina presso la sede dell’associazione, a Roma. Il progetto è cofinanziato dal Fondo europeo Rimpatri (2008-2013) dell’Unione Europea e dal ministero dell’Interno e realizzato in partnership con il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). La campagna viene realizzata con la distribuzione – a tutte le prefetture, questure e province d’Italia, oltre a enti e organizzazioni di volontariato e organizzazioni non governative – di depliant (ne è stato stampato un milione di copie in 10 lingue), 11.500 locandine, 2 mila cd rom contenenti i materiali della campagna. Da maggio andranno in onda anche spot audio e video su tv, radio e web. E’ inoltre possibile telefonare dall’help desk 06.69941477 (con operatore qualificato dal lunedì al venerdì alla ore 9.30 alle 13.30 e con segreteria telefonica negli altri orari) e ottenere informazioni sul progetto sul sito internet www.ritornare.eu. Inoltre – ha spiegato Carla Olivieri, responsabile Aiccre per la campagna – sarà sperimentata una modalità di contatto diretta con i migranti con azioni pilota a Milano, Roma e Napoli. “Fnora abbiamo fornito, oltre a viaggio e alloggio, soprattutto formazione professionale e cure mediche”, ha spiegato Carmela Godeau, vice direttore dell’Ufficio regionale per il Mediterraneo dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, partner nel sostegno alla campagna. L’Oim in Italia promuove programmi di ritorno volontario assistito dal 1990; dal 1991 sono stati assistiti dall’Italia coltre 7000 migranti a tornare nei Paesi d’origine. La prima parte del progetto, denominata Partir I (con partenze effettuate da giugno 209 a marzo 2010) ha assistito 228 migranti nel rientro in patria; di questi 176 si sono reintegrati. I Paesi maggiormente coinvolti sono stati Marocco, Nigeria, Sudan, Iraq, Gana, Libano, Perù ed Ucraina. Ora, la seconda parte del progetto, che prende il nome di Partir II e che, avviata nel luglio 2010 si concluderà nel mese di marzo, ha già visto il ritorno di 138 immigrati con modalità assistite; 87 sono stati reintegrati nel Paese d’origine. Il direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati, Christopher Hein, ha spiegato che in Italia non è stata recepita la direttiva Ue del 2008 “che si basa sul principio che al cittadino straniero irregolare bisogna dare innanzitutto l’opzione al rimpatrio volontario prima che pensare all’espulsione o al trattenimento nei Cie. C’é un impedimento legislativo e una mancanza di volontà politica”, ha affermato dunque Hein, il quale ha però ha anche aggiunto che recentemente il ministro dell’Interno Roberto Maroni “ha annunciato che verrà emanato un decreto ministeriale per rispettare la norma comunitaria. Il costo di un’espulsione – ha concluso Hein – è molto superiore a quello di un rimpatrio volontario assistito e dunque allo stato e ai contribuenti conviene molto di più quest’ultimo”.

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