Mondiali sci Nordico: caduta e argento, capolavoro Follis

Dallo sci alpino allo sci nordico, da Garmisch ad Oslo, l’Italia non interrompe la striscia di medaglie mondiali. Nella patria del fondo Arianna Follis vince l’argento nella gara sprint a tecnica libera e colora subito d’azzurro il torneo iridato norvegese. La fondista valdostana (emiliana d’adozione) non trova il filo per l’oro come due anni fa […]

Dallo sci alpino allo sci nordico, da Garmisch ad Oslo, l’Italia non interrompe la striscia di medaglie mondiali. Nella patria del fondo Arianna Follis vince l’argento nella gara sprint a tecnica libera e colora subito d’azzurro il torneo iridato norvegese. La fondista valdostana (emiliana d’adozione) non trova il filo per l’oro come due anni fa a Liberec, quando divenne la seconda azzurra dopo Stefania Belmondo a conquistare il titolo iridato, ma è comunque protagonista di un capolavoro. I suoi sogni di medaglia sembrano irrimediabilmente svanire in semifinale quando è protagonista di una caduta. In una competizione scandita dai decimi di secondo l’incidente equivale al ritiro, ma non per lei. E questione di un attimo. Si riprende, insegue, rimonta e conquista la finale dove poi centra l’argento. Un miracolo che nuovamente richiama Stefania Belmondo e l’impresa a Salt Lake City nella 15Km olimpica quando nel finale ruppe il bastoncino rischiando di perdere il podio. Riuscì poi a recuperare e a vincere l’oro, il secondo dieci anni dopo Albertville ’92. La minuta bionda della forestale stavolta si deve inchinare a Marit Bjoergen, la bionica campionessa di casa, ma il miracolo resta e rende ancora piu’ brillante l’argento vinto davanti alla slovena Petra Majdic. Non lo aveva mai conquistato. Con l’oro 2009 vanta il bronzo nella 10Km a tecnica libera a Sapporo 2007 e il bronzo olimpico nella staffetta femminile a Torino 2006. Fu delusione invece a Vancouver 2010. “Come ho fatto a ripartire dopo la batosta psicologica ai Giochi? – dice l’azzurra – Sono cresciuta molto, è stata un’esperienza nuova dove dal sogno sono passata al mondo reale. Sono ripartita da zero, una grande sconfitta non è mai un male”. Campionessa con i piedi per terra. “E’ una medaglia importante, conquistata in giornata difficile – spiega Arianna Follis -: in semifinale ho rischiato di non farcela, ho dovuto spingere al massimo dopo la caduta sulla salita. Sono partita da campionessa del mondo in carica, avevo tutto da perdere così per stare tranquilla me la sono messa via e ho pensato “Vada come vada, prendo quello che arriva”. Ed è arrivato uno splendido argento”. Ammette la superiorità della rivale, che rende ancora più importante il secondo posto. “La Bjoergen? E’ la numero uno – commenta -, è dall’anno scorso che vince a ogni gara che partecipa”. Niente sogni di gloria per la squadra maschile orfana di Cristian Zorzi. Federico Pellegrino (12/o) esce in semifinale. “Non ne avevo veramente più. Ero il concorrente più giovane, penso mi sia mancata l’esperienza per gestirmi e risparmiare le energie per il rettilineo finale”. E’ comunque campione del mondo d’ironia. “Forse è meglio così – commenta -: se avessi vinto una medaglia magari avrei pensato che è tutto facile e mi sarebbero mancati gli stimoli. Ora so cosa serve per arrivare al livello dei campioni che mi hanno battuto”. Oro è lo svedese Markus Hellner. Anticipa la volata e beffa il favorito Petter Northug. Un boccone amaro per il campione di casa che puntava a vincere tutto. Lo sprint segna il predominio della Svezia. Bronzo è Emil Joensson.

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