Zawia in mano ai rivoltosi, scontri in Oman. Frattini, inevitabile che Gheddafi vada via

La cittadina di Zawia, a una ventina di chilometri da Tripoli, è in mano ai rivoltosi. Sulla città sventola la bandiera monarchica. L’esercito libico è schierato tutto intorno alla città a circa 5 chilometri. A Bengasi l’opposizione al regime si appresta ad annunciare un nuovo governo. Intanto, è emergenza sanitaria al confine con la Tunisia […]

La cittadina di Zawia, a una ventina di chilometri da Tripoli, è in mano ai rivoltosi. Sulla città sventola la bandiera monarchica. L’esercito libico è schierato tutto intorno alla città a circa 5 chilometri. A Bengasi l’opposizione al regime si appresta ad annunciare un nuovo governo. Intanto, è emergenza sanitaria al confine con la Tunisia dove continua l’esodo dei profughi. Secondo l’Unhcr circa 100.000 persone hanno lasciato la Libia nell’ultima settimana: nel Paese ancora poche decine di italiani, che verranno rimpatriati nei prossimi giorni. Stamani a Catania è attraccata la San Giorgio con a bordo 258 persone, tra cui 121 italiani. Sembra intanto diventare più difficile la situazione in Oman, dove polizia ha aperto il fuoco contro i dimostranti a Sohar, almeno due i morti, il palazzo del governo e il commissariato di polizia sono in fiamme. Risale la tensione anche a Tunisi con nuove violenze e saccheggi. 
“E inevitabile che Gheddafi se ne vada”. A ribadirlo è il ministro degli Esteri Frattini il quale spiega che l’Italia non ha alcun vincolo che le impedirebbe di intraprendere “azioni” nei confronti della Libia perché “la sospensione di fatto del Trattato tra Italia e Libia è già una realtà”. Il consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato nella notte all’unanimità la risoluzione con le sanzioni contro la Libia con il blocco dei beni di Muammar Gheddafi e della famiglia, l’embargo alle vendite di armi ed il possibile coinvolgimento della corte penale internazionale dell’Aja. La risoluzione fa riferimento ad un articolo della Carta Onu che non esclude un intervento internazionale. La Ue ha annunciato una rapida applicazione delle sanzioni europee.

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