“Cinque feriti e un morto in soli due giorni tra i nostri militari impegnati in Afghanistan. 37 morti dall’inizio di questa operazione che solo gli ipocriti continuano a definire di pace. Mentre il Governo e l’opposizione si perdono in inutili e sterili polemiche sulle presunte aggressioni alle libertà del Premier e sulle mancate dichiarazioni di condanna del dittatore libico, i nostri soldati continuano a morire per una guerra non nostra, per portare una democrazia che in quei paesi non può essere esportata .
La missione in Afghanistan non ha più nessuno scopo: è fallita come del resto è fallita tutta la politica estera di un paese che, come il nostro, ha privilegiato l’interesse economico mascherandolo dietro le operazioni di pace condotte con le armi. I tentativi dell’Europa e delle coalizioni militari per imporre ai paesi di quelle aree una stabilità costruita sul fragile equilibrio delle armi si sta rivelando un completo fallimento, reso palese dalla propaganda che i regimi fanno dei pozzi dell’acqua e delle scuole costruite che mal si concilia con il crescente numero delle vittime militari e civili. Il militare numero 37 è caduto, a lui e ai suoi familiari va il nostro profondo cordoglio. A coloro che insceneranno la recita dei funerali solenni tutto il mio personale disprezzo per non aver impedito la morte del 37esimo militare italiano.”
Luca Marco Comellini