Libia, Maroni: pronti al ‘Piano B’, 50mili arrivi

L’Italia si prepara al ‘Piano B’, come l’ha definito oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni: l’arrivo in poco tempo di 50mila migranti in fuga dal Nordafrica. In una riunione al Viminale con i rappresentanti di Regioni, Anci e Upi è stato così deciso di aprire un tavolo per programmare l’accoglienza ai profughi. Un Fondo nazionale […]

L’Italia si prepara al ‘Piano B’, come l’ha definito oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni: l’arrivo in poco tempo di 50mila migranti in fuga dal Nordafrica. In una riunione al Viminale con i rappresentanti di Regioni, Anci e Upi è stato così deciso di aprire un tavolo per programmare l’accoglienza ai profughi. Un Fondo nazionale finanzierà gli interventi per fronteggiare l’emergenza. La missione umanitaria in Tunisia, ha spiegato Maroni, serve anche ad evitare “fughe di massa verso le coste italiane”. Ma se ciò dovesse avvenire, ha sottolineato, “siamo pronti a gestire la prima accoglienza”. Già da tempo il ministro ha chiesto ai prefetti di fare una ricognizione delle strutture eventualmente disponibili ad ospitare gli stranieri: edifici pubblici, alberghi, ex caserme, ma anche siti dove allestire campi attrezzati e tendopoli. Dal confronto con Regioni ed enti locali avviato oggi si punta ad ottenere un elenco dei ricoveri in cui sarà possibile smistare le persone in arrivo. Apprezzamento è stato espresso dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “Il coinvolgimento di Regioni, Province e Comuni – ha osservato – è il modo più serio per affrontare le conseguenze della crisi libica e costruire un lavoro per dare un’accoglienza giusta e corretta ai profughi. Tutti – ha aggiunto – dovranno fare la loro parte in piena collaborazione con il Governo. E’ il modo migliore per mostrare come la Repubblica, che si avvia ad essere federale, possa affrontare in modo unitario i problemi”. Da parte sua Flavio Zanonato, vicepresidente dell’Anci, ha segnalato la possibilità di coinvolgere lo Sprar (Sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo) “che è in grado, da subito, di dare ospitalità a 1.125 persone, su tutto il territorio nazionale, con un costo molto più contenuto rispetto ad altre possibili forme di accoglienza”. Struttura chiave sarà il Villaggio della solidarietà di Mineo (Catania), che ospitava fino a poco tempo fa i militari americani di stanza a Sigonella. Il progetto è quello di destinarvi i circa 2.000 richiedenti asilo attualmente alloggiati negli appositi centri in tutta Italia. “Alcuni sindaci della zona – ha osservato Maroni – hanno detto no, ma la maggioranza è d’accordo, quindi il Villaggio si farà e sarà accompagnato dalla firma di un patto per la sicurezza con gli enti locali della zona”. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha disposto l’invio di 60 carabinieri a Mineo e negli altri Comuni interessati dall’emergenza profughi. Ci sarà comunque una gradualità, ha assicurato il presidente dell’Upi e della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, “nell’avvio di questa struttura. C’é grande allarme nella popolazione, ma la chiarezza del progetto porterà ad una condivisione”. Intanto, a Lampedusa, ci sono stati altri sbarchi dopo quelli di ieri: 32 tunisini sono giunti sull’isola a bordo di due gommoni, mentre un’altra imbarcazione con una trentina di migranti a bordo è stata avvistata al largo. Ma per Maroni “ci sono segnali di ripresa per quanto riguarda i controlli in Tunisia: oggi abbiamo comunicato la presenza di un barcone in acque maltesi e le autorità tunisine sono intervenute per riportarlo indietro. Non è la prima volta che accade e significa che c’é volontà di collaborazione”.

Massimo Nesticò

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *