Mafia: 10% comuni ha immobili confiscati, Palermo in testa

L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha destinato, tra Comuni e forze dell’ordine, 54 nuovi beni confiscati, di cui 50 immobili, costituiti in prevalenza da appartamenti, locali, terreni e 4 beni aziendali. Salgono così a 427 i beni destinati da maggio 2010. Sono 830 (il 10% […]

L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha destinato, tra Comuni e forze dell’ordine, 54 nuovi beni confiscati, di cui 50 immobili, costituiti in prevalenza da appartamenti, locali, terreni e 4 beni aziendali. Salgono così a 427 i beni destinati da maggio 2010. Sono 830 (il 10% del totale) i Comuni con almeno un immobile confiscato. Tra i nomi delle confische, figurano gli Aquino in Calabria e i Zagaria in Campania. In particolare, in Calabria sono stati assegnati alcuni fabbricati per destinarli a caserma e alloggi di servizio per l’Arma dei Carabinieri. In Campania, sono stati destinati provvisoriamente al Comune i circa 200 ettari della ex tenuta agricola ‘La Balzana’ a Santa Maria la Fossa (Ce), proveniente dalla confisca Schiavone-Bidognetti. L’operazione ha come obiettivo il rilancio economico dell’area come motore agricolo, e anche attraverso lo sviluppo progettuale per nuove fonti di energia alternativa. Le regioni coinvolte nelle nuove destinazioni sono, nell’ordine, Calabria (28 beni), Campania (8), Sicilia (7), Lombardia (6) ed Emilia Romagna (5). E’ stata contestualmente disposta la rottamazione di 52 mezzi confiscati, tra veicoli e macchine operatrici, con oltre 10 anni di vita, portando così a circa 770 le vetture inefficienti non più in gestione. I veicoli erano custoditi in Sicilia (26), Calabria (10), Lazio (4), Campania (3), Veneto (3), Puglia (2), Lombardia (2) e Piemonte (2). Nella riunione è stata poi fatta una prima verifica dei bilanci della società Strasburgo S.r.l., alla luce di quanto previsto dalla legge 217/2010, per l’estromissione di singoli beni immobili dall’azienda, non in liquidazione, ed il loro trasferimento al patrimonio degli enti territoriali che ne abbiano fatto richiesta. Questo potrà essere possibile qualora già utilizzati per finalità istituzionali – come ad esempio le scuole – dagli stessi enti, con particolare riferimento alla situazione siciliana. E’ stato, inoltre, attuato un primo screening di beni da destinare all’affitto per l’autofinanziamento dell’Agenzia nazionale. Al 31 dicembre 2010, i Comuni con almeno un bene immobile confiscato sono 830, più del 10% dei Comuni d’Italia. Dodici di questi Comuni hanno sul proprio territorio più di 100 beni confiscati. Circa un quinto dei beni (1.870) è nel Comune di Palermo, il 18,9% del totale. Dopo Palermo, i grandi Comuni con il maggior numero di beni confiscati sono Reggio Calabria (220), Roma (193), Milano (184), Bari (113) e Napoli (109). Al 2010, le aziende confiscate risultano 1.377, di cui in gestione da destinare sono 232. Quasi la metà delle aziende confiscate alla criminalità organizzata (37,55%) sono ubicate in Sicilia, seguita dalla Campania (19,61%) e dalla Lombardia (14,23%).

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