Carispaq torna protagonista, bilancio in utile e sguardo al futuro

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, venerdì 4 marzo 2011, ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2010 della Carispaq – Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila S.p.A., facente parte del Gruppo BPER (Banca popolare dell’Emilia Romagna). L’Assemblea per l’approvazione è stata convocata il 15 aprile 2011. Ricordiamo che la banca era […]

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, venerdì 4 marzo 2011, ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2010 della Carispaq – Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila S.p.A., facente parte del Gruppo BPER (Banca popolare dell’Emilia Romagna). L’Assemblea per l’approvazione è stata convocata il 15 aprile 2011.

Ricordiamo che la banca era stata duramente colpita dal sisma dello scorso 6 aprile 2009 nella sua attività di intermediazione, nel valore delle sue garanzie e nel suo patrimonio immobiliare; nell’area denominata “cratere” la banca ha 20 filiali, di cui 14 a L’Aquila. Il 2009 si era chiuso con una perdita di 19,2 milioni di euro, derivante principalmente dal rafforzamento degli accantonamenti a presidio del rischio di credito nel cratere sismico e dalla registrazione delle perdite di valore sugli immobili di proprietà in conseguenza dei danni subiti.

Nel 2010 la banca è tornata ad esprimere un risultato economico positivo, chiudendo l’ esercizio con un utile netto di 9,7 milioni di euro, derivante sia dalla componente ordinaria generata dal buon andamento della gestione caratteristica della banca, pari a circa 5,6 milioni di euro, sia dalla componente “straordinaria” determinata dall’incasso di parte dei risarcimenti assicurativi per i danni del terremoto, pari a 4,1 milioni di euro al netto delle imposte.

L’ analisi del conto economico evidenzia un aumento del margine di intermediazione del 5,7%, particolarmente apprezzabile in un contesto di settore ancora non positivo. Il risultato è stato determinato dall’apporto del margine di interesse (+9,5%) e delle commissioni nette (+16,5%) mentre il risultato della attività di negoziazione è stato negativo, in conseguenza del perdurare delle turbolenze dei mercati finanziari.

Le rettifiche di valore nette su crediti resesi necessarie nel 2010, determinate in 13,5 milioni di euro, sono state di gran lunga inferiori a quelle effettuate nel precedente esercizio (38,9 milioni di euro), pur mantenendo l’indice medio di copertura dei crediti su un livello elevato (5,57%).

Nel corso del 2009, al fine di pervenire ad una accurata valutazione del portafoglio crediti, la banca aveva posto in essere una puntuale attività di analisi dei crediti nel cratere sismico, attraverso la ricognizione dello stato delle attività produttive, della situazione delle garanzie immobiliari, nonché della clientela privata per tipologia di reddito.

Per la valutazione dei crediti al 31 dicembre 2010, la banca ha condotto una nuova indagine su un campione di clientela in bonis e a incaglio, con l’obiettivo di verificare la coerenza della classificazione delle posizioni indagate, stimare il grado di rischio implicito nei crediti complessivi del cratere, e valutare l’adeguatezza dei fondi a presidio. L’analisi è stata effettuata, a partire dai normali criteri seguiti dalla banca, sulla base della documentazione interna, dell’andamento della posizione, nonché delle interviste dirette alla clientela.

I risultati dell’indagine campionaria hanno confermato la positiva evoluzione dei crediti nel cratere ed hanno mostrato altresì come la politica prudente adottata nel presidio di tali posizioni, a garanzia della solidità della banca e delle prospettive reddituali future, sia stata premiante.

In tale convinzione, i fondi di svalutazione sulle posizioni che ancora presentavano qualche criticità – ancorché pienamente in bonis – e sulle posizioni declassificate dai crediti deteriorati sono stati ancora mantenuti al di sopra dei normali standard, a copertura di una possibile anche se non ancora evidente evoluzione negativa. Altrettanta prudenza è stata ancora adottata sulle posizioni garantite da immobili inagibili (esito E) o situati in Zona Rossa, indipendentemente dalle capacità reddituali del debitore.

Di seguito i valori più significativi dello stato patrimoniale e del conto economico al 31 dicembre 2010 confrontati con i dati dello stesso mese del 2009.

Stato Patrimoniale al 31 dicembre 2010

Raccolta

  • la raccolta diretta da clientela (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al Fair Value) è pari a € 2.352 milioni, in incremento del 15,38%;
  • la raccolta indiretta da clientela, valorizzata ai prezzi di mercato, è pari a € 932milioni, in diminuzione del 3,42%;
  • il totale dei mezzi amministrati è pari a € 3.284 milioni, in incremento del 9,34%;
  • il portafoglio premi assicurativi, non compreso nella raccolta indiretta, si quantifica in € 72 milioni.

Crediti

  • i crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, sono pari a € 1.762 milioni, in crescita del 25,69%;
  • i crediti deteriorati – al netto delle rettifiche di valore – sono pari a € 86,5 milioni (+1,5%), con una componente di sofferenze nette di € 25 milioni. Il livello di copertura dei crediti deteriorati è del 42,37%, mentre quello delle sofferenze è del 67,38%;
  • i crediti verso banche sono pari a € 707 milioni (-7,28%).

Si segnala che la dinamica della raccolta diretta e degli impieghi a clientela è influenzata dalla registrazione in tali voci delle partite afferenti i finanziamenti agevolati concessi per gli interventi di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 in dipendenza della convenzione con Cassa Depositi e Prestiti, pari a circa 270 milioni di euro. Al netto di tale componente, l’aumento della raccolta è stato del 2,5% circa, mentre i crediti verso clientela sono cresciuti del 6,8%.

Patrimonio

  • il patrimonio netto è pari a € 184,4 milioni (+4,1% rispetto a fine 2009).

Ratios patrimoniali

  • Tier 1 Ratio: 6,26% (6,39% a dicembre 2009);
  • Total Capital ratio: 8,99% (8,31% a dicembre 2009).

Conto Economico

  • il margine di interesse è pari a € 53,1 milioni, in aumento del 9,47% rispetto al 2009;
  • le commissioni nette sono pari a € 23,3 milioni, in crescita del 16,47%;
  • il risultato netto dell’attività nel settore finanziario (compresi i dividendi) è negativo per € 0,2 milioni;
  • il margine d’intermediazione è pari a € 76,2 milioni, in aumento del 5,71%;
  • le rettifiche apportate ai crediti e alle altre attività finanziarie, al netto delle corrispondenti riprese di valore, sono pari a € 13,5 milioni, rispetto ai € 38,9 milioni del 2009;
  • il risultato netto della gestione finanziaria è pari a € 62,6 milioni, in aumento dell’89,04%;
  • i costi operativi sono pari a € 45,4milioni (-19,15%); tale miglioramento è influenzato dalla registrazione di € 6,1 milioni di risarcimenti assicurativi ottenuti a valere della polizza contro il rischio terremoto per i danni subiti dal palazzo della Direzione Generale in Corso Vittorio Emanuele a L’Aquila (pari a € 5,85 milioni) e dagli arredi ( € 0,25 milioni);
  • l’operatività corrente registra un utile lordo pari a € 17,2 milioni, mentre aveva registrato una perdita lorda di € 23,1 milioni del 2009;
  • registrate le imposte per € 7,4 milioni, l’esercizio si chiude con un utile netto di € 9,7 milioni, e si raffronta con la perdita netta di € 19,2 milioni del 2009.

La situazione nelle aree terremotate.

Le azioni della banca si calano in un contesto in continua evoluzione, in cui i segnali degli effetti positivi della ricostruzione sull’economia diventano sempre più evidenti. La ricostruzione leggera, con oltre 8.800 contributi definitivi rilasciati, è ormai in fase avanzata di realizzazione, mentre la ricostruzione pesante si sta, pur tra molte difficoltà, concretamente avviando.

La banca ha voluto essere protagonista della ricostruzione attraverso il sostegno, non solo finanziario, delle iniziative, mettendo a disposizione delle aree terremotate la sua esperienza e il suo know how.

E’ stato costituito sin dal mese di luglio 2009 il Gruppo di lavoro per la ricostruzione, che accoglie competenze trasversali utili per una valutazione a 360 gradi delle problematiche connesse alla ricostruzione, di interesse della banca e della clientela.

Presso il Centro Direzionale di Strinella 88 a L’Aquila è stato attivato da fine 2009 uno sportello destinato a centro informativo, di assistenza, consulenza ed offerta di servizi. Le risorse impegnate in questo “sportello speciale” sono dedicate stabilmente alla gestione delle fasi iniziali del processo di lavorazione delle pratiche di finanziamento e a fornire, con l’ausilio del “Gruppo di lavoro per la ricostruzione”, una adeguata consulenza sulla materia.

La Cassa ha aderito aIla Convenzione tra ABI e Cassa Depositi e Prestiti per la concessione dei finanziamenti agevolati previsti dal Decreto Abruzzo per gli interventi di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati.

Al 31 dicembre 2009 presso la Cassa erano stati erogati 124 finanziamenti per un importo di 4 milioni di euro. Al 31 dicembre 2010 si è giunti a 6.319 domande presentate per un corrispettivo di 314 milioni di euro di finanziamento, di cui 275 già erogati. La quota di mercato della banca è pari al 55%.

La banca è consapevole che la ricostruzione libera risorse che generano occupazione e reddito, con un effetto moltiplicatore sul territorio ancora più elevato quando lavoro e impresa sono di origine locale. Le attività legate alla ricostruzione hanno determinato già in questa fase una sostenuta ripresa del settore dell’edilizia in generale. La presenza di numerosissimi occupati “fuori sede” ha avuto positive ripercussioni anche sul settore della ricettività e della ristorazione in generale. La prevedibile evoluzione, visti i tempi lunghi che si prospettano per la ricostruzione, è di stabile permanenza di una certa popolazione non residente che in qualche modo “rimpiazzerà” o meglio ancora andrà ad aggiungersi alla popolazione studentesca che costituiva, prima del sisma, la principale risorsa economica locale, unitamente al terziario.

Nel complesso, famiglie e imprese hanno mostrato una forte capacità di sopportare lo shock prodotto dal sisma e di reazione, cercando e trovando soluzioni ai propri problemi abitativi e di attività anche al di fuori del sistema di aiuti posto in essere dallo Stato.

L’importo complessivo lordo del portafoglio crediti relativo alla clientela avente residenza o sede legale/operativa nel cratere al 31 dicembre 2010 è risultato pari a circa 516 milioni, pari al 29,7% del totale banca. Gli impieghi lordi in bonis assommano a 458 milioni di euro, pari al 26,3% del totale banca e all’ 89% del cratere.

I risultati dell’indagine campionaria hanno confermato la positiva evoluzione dei crediti nel cratere, evidenziando per le posizioni in bonis una sostanziale ripresa delle attività produttive. Su un totale di 251 imprese indagate, solo il 4,4% sono risultate cessate o ancora in attesa di riapertura. Hanno registrato invece un aumento dell’attività il 39% delle aziende, mentre il 44% ha mantenuto i livelli di fatturato ante sisma. In termini di volumi, le aziende con attività normale o aumentata rappresentano l’82% del campione.

Per le posizioni deteriorate, si è confermato sostanzialmente lo stato di difficoltà delle imprese classificate.

Le posizioni con attività cessata sono il 37%. Qualche segnale positivo tuttavia si manifesta: hanno registrato un aumento dell’attività il 5% delle aziende, e il 19% ha mantenuto i livelli di fatturato ante sisma.

L’analisi dei privati per tipologia di reddito non ha evidenziato particolari criticità.

”Il quadro di insieme che è emerso dai risultati dell’indagine campionaria è confortante, nonostante il permanere di una situazione occupazionale difficile” – dichiara il Direttore Generale Rinaldo Tordera – “e conferma concretamente la fiducia che la banca ha sempre manifestato sull’evoluzione dell’economia nel cratere, soprattutto sulla qualità e le capacità personali e imprenditoriali della propria clientela.”

Foto Manuel Romano

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