Nomisma: il mattone non si riprende, mercato in stagnazione

Gli strascichi della crisi continuano ad essere pesanti per il mattone: il mercato immobiliare italiano è in stagnazione e la situazione è destinata ad appesantirsi ulteriormente. E’ l’analisi semestrale di Nomisma, che con l’osservatorio immobiliare fotografa l’andamento del mercato. I segnali di piccola ripresa che erano emersi nei mesi scorsi si sono, infatti, rivelati illusori: […]

Gli strascichi della crisi continuano ad essere pesanti per il mattone: il mercato immobiliare italiano è in stagnazione e la situazione è destinata ad appesantirsi ulteriormente. E’ l’analisi semestrale di Nomisma, che con l’osservatorio immobiliare fotografa l’andamento del mercato. I segnali di piccola ripresa che erano emersi nei mesi scorsi si sono, infatti, rivelati illusori: il mercato immobiliare italiano è sempre in profonda crisi. Nel secondo semestre del 2010, infatti, si registra un calo delle compravendite (-3,5% rispetto agli ultimi sei mesi del 2009) con un saldo annuale che cresce dello 0,4%: la tenuta avviene soprattutto nei grandi centri e al nord. Ad aggravare la situazione l’atteggiamento severo del sistema bancario sull’accesso al credito. In questo contesto, tuttavia, i prezzi calano in maniera molto contenuta: nel secondo semestre 2010 nelle tredici grandi aree urbane prese in esame, il costo delle abitazioni è sceso dell’1,6%. “Si tratta di una flessione molto contenuta – ha spiegato Luca Dondi, responsabile dell’osservatorio – che penalizza la ripresa del mercato”. Prezzi alti e restrizione dei criteri di concessione del credito fanno prevedere un altro biennio di sostanziale stagnazione. Se questi due fattori non saranno modificati, il mattone ripartirà difficilmente. Nomisma ha elaborato un nuovo indice per definire il grado di liquidità di un immobile: ovvero la capacità di un bene che per sua definizione non è liquido a trasformarsi rapidamente in denaro. Un indice che tiene conto anche degli sconti sulle transazione e dei tempi di vendita. E’ Milano la città dove gli immobili sono meno illiquidi, ovvero dove è più facile vendere. Fatto 100 il grado di illiquidità milanese, le situazioni più critiche sono a Palermo (219,07 per le case nuove) e Venezia (176,29). Il centro studi presieduto da Pietro Modiano ha anche elaborato un nuovo indice per misurare le performance del mercato nelle tredici grandi città prese come campione. Da questo punto di vista, le città più dinamiche sono Catania e Roma. Bologna e Venezia, invece, sono le due città dove il mercato, per il momento, fa più fatica a ripartire e dove si discosta meno dal punto più basso registrato nel ciclo riflessivo.

3 risposte a “Nomisma: il mattone non si riprende, mercato in stagnazione”

  1. PIERO DA RC ha detto:

    E ANCORA NON ABBIAMO VISTO NIENTE…….IO CREDO CHE NEL GIRO DI UN DECENNIO GLI IMMOBILI CE LI TIRERANNO APPRESSO , TANTO PER USARE UN DISFEMISMO!!!!! CON UNA SITUAZIONE ECONOMICA IN ITALIA CHE VEDE DELOCALIZZAZIONI AZIENDALI, CON UNA SITUAZIONE REDDITUALE CHE PREVEDE NELL’IMMEDIATO FUTURO UN LAVORO PRECARIO SOTTOPAGATO PER LA NUOVA FORZA LAVORO…………..CREDO CHE PARLARE DI RIPRESA IMMOBILIARE E AUMENTO DEI PREZZI E’ COME DIRE CHE SCONFIGGEREMO IL CANCRO IN 3 ANNI……ARRIVEDERCI A TUTTI

  2. Salvatore ha detto:

    Concordo, anche se non vedo alternative di investimento

  3. Salvatore ha detto:

    Concordo, anche se non vedo alternative di investimento

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