Comuni in ritardo, si arena ‘Impresa in un giorno’

Si parte con un click, ma se va bene, tra sei mesi. ‘Impresa in un giorno’, ai blocchi di partenza martedì prossimo 29 marzo, rischia di slittare. E di molti mesi. L’attesissima partenza dello ‘Sportello unico per le attivita’ produttivé che consente di dare avvio a un’impresa con un semplice click abbandonando lungaggini e scartoffie, […]

Si parte con un click, ma se va bene, tra sei mesi. ‘Impresa in un giorno’, ai blocchi di partenza martedì prossimo 29 marzo, rischia di slittare. E di molti mesi. L’attesissima partenza dello ‘Sportello unico per le attivita’ produttivé che consente di dare avvio a un’impresa con un semplice click abbandonando lungaggini e scartoffie, si arena sui ritardi proprio della macchina pubblica. Solo un quarto dei Comuni (26%) infatti, secondo i dati Unioncamere, è pronto a partire; all’appello ne mancano 6.000. Ma non solo. Brilla per assenza anche un decreto relativo a tariffe e modalità di accreditamento delle Agenzie private per le imprese, mettendo quest’ultime nell’impossibilità di operare. Insomma, a sei mesi dall’annuncio della novità contenuta nella Finanziaria 2008, fiore all’occhiello del governo Berlusconi, l’avvio del meccanismo ‘basta un click, e’ di fatto inceppato. I ritardi cronici, sorta di vendetta della macchina burocratica, preoccupano le imprese: in una lettera ai ministri Paolo Romani (Attività produttive), Renato Brunetta (Pubblica amministrazione) e Roberto Calderoli (Semplificazione normativa), il presidente di Rete Imprese Italia Giorgio Guerrini chiede un “avvio sincronizzato dell’intero processo in modo che tutte le imprese, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica, siano messe nelle reali condizioni di poter beneficiare delle nuove semplificazioni”. Insomma, dice Guerrini, partire così non si può, meglio un rinvio. Una proroga di altri sei mesi, fino a fine settembre, continuando nel frattempo la modalità cartacea. Chi è già on line invece, può procedere. Eppure la riforma “rappresenta il punto cruciale dell’intera politica di semplificazione in quanto consente di rendere finalmente trasparente e certo il rapporto tra la Pubblica amministrazione e le imprese aumentando quindi la competitività dell’intero sistema imprenditoriale” scrive Guerrini. Ma, a sei mesi dal varo del provvedimento, sono solo 2.000 i Comuni che si sono dotati del Suap, oltre 6.000 non si sono adeguati, “in molti casi non dispongono nemmeno del collegamento Adsl” dicono le associazioni delle imprese. Sarebbero poi migliaia le strutture pronte a partire per svolgere la funzione di Agenzie private per le imprese, sostituendosi di fatto agli sportelli della pubblica amministrazione. Ma il Regolamento mancante, che dovrebbe essere emanato dal ministero dell’Economia, impedisce di presentare domanda di accreditamento. Insomma, niente ‘Impresa in un giorno’, almeno al momento. In attesa che la riforma possa davvero partire, Rete Imprese chiede di procedere ancora con pratiche amministrative “anche in formato cartaceo”.

Paola Barbetti

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