Schifani in Senato ricorda il sisma abruzzese e la profonda coesione del Paese

Il presidente del Senato Schifani ha ricordato, nell’apertura della seduta pomeridiana dell’Aula del Senato, il sisma che scosse il capoluogo abruzzese. “Quella mattina d’aprile l’Italia intera – ha sottolineato Schifani – sostò attonita e commossa di fronte alle terribili distruzioni provocate dalla violenza del terremoto, che in pochi secondi ha mietuto più di trecento vittime, […]

Il presidente del Senato Schifani ha ricordato, nell’apertura della seduta pomeridiana dell’Aula del Senato, il sisma che scosse il capoluogo abruzzese. “Quella mattina d’aprile l’Italia intera – ha sottolineato Schifani – sostò attonita e commossa di fronte alle terribili distruzioni provocate dalla violenza del terremoto, che in pochi secondi ha mietuto più di trecento vittime, devastato migliaia di case e sfigurato tanti preziosi segni di una identità civile, artistica e spirituale di antichissima e nobile origine”. “Il popolo d’Abruzzo, così duramente colpito da quella immane tragedia, ha mostrato – ha aggiunto il presidente del Senato – a tutti noi ed al mondo intero una tempra eccezionale, grazie alla quale ha saputo reagire ai lutti e alle distruzioni ed iniziare a ricostruire il tessuto sociale, civile e produttivo sconvolto dalla violenza della natura”. “Molti sforzi sono stati compiuti, in questi due anni, per restituire una casa a migliaia di famiglie, rilanciare le attività economiche, ricostituire il tessuto civile e culturale, dalle Istituzioni locali all’università, recuperare gli ingentissimi danni al patrimonio artistico. Come ho già affermato nel messaggio inviato al prefetto dell’Aquila, il profondo dolore di quei giorni non deve offuscare – ha continuato Schifani – il grande lavoro di quanti, Istituzioni e privati cittadini, hanno saputo operare per il bene comune. “E’ allora ancor più necessario continuare ad investire le nostre migliori energie nell’obiettivo di tornare a far risplendere quei centri storici che, all’Aquila come nelle altre comunità della sua provincia, costituiscono il fulcro del nostro modello di convivenza civile: soltanto allora potrà dirsi veramente compiuta l’opera di ricostruzione. Voglio esprimere – ha affermato il presidente di Palazzo Madama – ancora una volta, a nome di tutta l’Assemblea, profonda vicinanza alle popolazioni colpite da quella immane tragedia, ed immutata gratitudine verso tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato al soccorso e stanno ancora collaborando alla ricostruzione: un impegno corale che costituisce – lo ribadisco – l’espressione più autentica della profonda coesione del nostro Paese”. “In questo spirito di solidarietà umana ed istituzionale, invito allora tutti i Colleghi – ha concluso – ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento, in memoria delle 308 vittime del terremoto”.

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