L’immaginabile è accaduto: il disavanzo sanitario abruzzese è sceso a 7 milioni 156 mila euro

E’ sceso a 7 milioni 156 mila euro il disavanzo sanitario abruzzese. Lo ha comunicato il presidente della Regione e commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi, in un incontro con i giornalisti, a Pescara. “Per la prima volta nella storia – ha sottolineato -, la Regione si è presentata al Tavolo di monitoraggio […]

E’ sceso a 7 milioni 156 mila euro il disavanzo sanitario abruzzese. Lo ha comunicato il presidente della Regione e commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi, in un incontro con i giornalisti, a Pescara. “Per la prima volta nella storia – ha sottolineato -, la Regione si è presentata al Tavolo di monitoraggio del ministero del’Economia con un risultato straordinario e, dunque, con un disavanzo pari a 7 milioni di euro a fronte di una spesa di 2 miliardi e 300 milioni di euro”. “Solo qualche anno fa – ha aggiunto – il disavanzo era di 450 milioni di euro”. Chiodi ha tenuto ad evidenziare che tale risultato non è stato raggiunto attraverso i tagli, bensì una razionalizzazione dei costi. “Spendiamo in termini monetari – ha affermato – più di quanto si spendeva nel 2008. Abbiamo un numero di dipendenti che è diminuito solo di 400 unità rispetto agli oltre 15 mila del 2008, abbiamo rinnovato i contratti. Spendiamo, quindi, più di quello che spendevano nel passato, solo che riusciamo a contenere il disavanzo sia per via delle molte razionalizzazioni che abbiamo attuato sia perché le entrate dello Stato sono aumentate”. Il presidente ha sottolineato, inoltre, che la Regione è riuscita in breve tempo a coprire i debiti del passato, fra cui i 360 milioni di euro, contratti in seguito a distrazioni dal fondo sanitario nazionali “verso altri scopi di bilancio”. “Il Piemonte e la Puglia – ha osservato – entrano nel Piano di rientro, noi ci apprestiamo ad uscirne”. Per quanto riguarda le situazioni delle Asl, Chiodi ha spiegato che due su quattro sono “in leggero avanzo”, ossia quelle di Pescara e di Teramo, mentre quelle di Avezzano-Sulmona-L’Aquila e di Lanciano-Vasto-Chieti sono ancora in una condizione di disavanzo. Il presidente ha sottolineato, comunque, che in generale “ci sono ancora spazi di razionalizzazione”. Riguardo alle critiche rivoltegli dal Pd sulla gestione della sanità, il presidente ha replicato che “adesso il tempo è galantuomo e si vede chi dice le bugie. L’ultima strumentalizzazione riguarda l’ospedale di Atri, in provincia di Teramo, ma, ribadisco che non vi sarà alcun accorpamento tra questo nosocomio e quello di Giulianova”.

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