Terremoto, imprenditore: Comune dell’Aquila blocca sviluppo

Un imprenditore di origini macedoni trapiantato all’Aquila, Stanisa Eftoski, gestore dell’area di servizio Esso nella trafficata viale Corrado IV protesta nei confronti del Comune dell’Aquila perché da due mesi è costretto a tenere chiuse le pompe di rifornimento del carburante a causa della mancata autorizzazione alla sostituzione delle due cisterne per l’approvigionamento di benzine e […]

Un imprenditore di origini macedoni trapiantato all’Aquila, Stanisa Eftoski, gestore dell’area di servizio Esso nella trafficata viale Corrado IV protesta nei confronti del Comune dell’Aquila perché da due mesi è costretto a tenere chiuse le pompe di rifornimento del carburante a causa della mancata autorizzazione alla sostituzione delle due cisterne per l’approvigionamento di benzine e diesel, deteriorate anche a causa del terremoto del 6 aprile 2009 e per le lungaggini burocratiche sulla richiesta di ampliamento e trasformazione da provvisoria a definitiva del ristorante che gestisce nello stesso spazio. “Tutti parlano di rilancio economico dell’Aquila ma poi quando c’é qualcuno che vuole investire gli Enti, in particolare il Comune, non danno risposte. Da due mesi non posso erogare il carburante perché devo cambiare le cisterne, che ho già acquistato, e nell’area di servizio lavoro solo con il bar, il lavaggio e il cambio gomme. Senza il carburante, vengono meno clienti e il fatturato si è ridotto. Il Comune non si pronuncia neppure sul progetto di trasformazione del ristorante”. L’imprenditore, che dà lavoro complessivamente a 15 persone, sottolinea che finora non ha licenziato nessuno pagando di tasca propria gli stipendi, ma annuncia che “se la situazione non si sbloccherà presto, andrò in serie difficoltà”. “Mi dicono che i documenti sono a posto, quindi, non capisco perché non mi rilasciano le autorizzazioni – ha aggiunto -, abbiamo deciso di rimanere all’Aquila affrontando tutte le difficoltà post terremoto, siamo contribuenti che pagano la tasse, chiediamo di poter crescere e contribuire al rilancio della citta. Dopo il terremoto abbiamo lavorato 24 ore su 24 per assicurare tutti i servizi ai cittadini in difficoltà – ha concluso – meritiamo più attenzione”.

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