Regione Abruzzo e parti sociali siglano Patto per lo Sviluppo

E’ stato sottoscritto, questa mattina a Pescara, nella sede dell’auditorium Petruzzi, il Patto per lo Sviluppo, un  accordo tra Regione, Parti sociali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale per condividere scelte strategiche e priorità ed assumere un reciproco impegno a cooperare e ad agire sinergicamente. Il presidente della Regione Gianni Chiodi è stato iIl primo firmatario […]

E’ stato sottoscritto, questa mattina a Pescara, nella sede dell’auditorium Petruzzi, il Patto per lo Sviluppo, un  accordo tra Regione, Parti sociali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale per condividere scelte strategiche e priorità ed assumere un reciproco impegno a cooperare e ad agire sinergicamente. Il presidente della Regione Gianni Chiodi è stato iIl primo firmatario del Patto, insieme con il vice presidente ed assessore allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione ed il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro, a testimonianza dell’essenza bipartisan del’intesa. 

 “E’ una giornata estremamente significativa per l’Abruzzo – ha esordito il Presidente – e la straordinaria valenza di questo passaggio è testimoniata soprattutto dal coinvolgimento di tutti gli agenti sociali, opposizione compresa. Quando le questioni sul tappeto sono talmente complesse da superare di gran lunga la durata di un mandato elettorale – ha proseguito – è opportuno che certi processi vengano condivisi a tutti i livelli”. 

Obiettivo generale del Patto è risanare, riformare, sviluppare e ricostruire, coniugando le azioni con un Federalismo solidale e responsabile. Con questo Patto, in effetti, si intende rappresentare un metodo di confronto e di dialogo sociale e prevede l’applicazione della condivisione come metodo di governo. Una scelta che implica, in primo luogo, l’allargamento degli attori coinvolti e, in secondo luogo, la precisazione di impegni e reciproche responsabilità a carico di ciascuno, ovviamente salvaguardando l’autonomia delle parti sociali nonché le prerogative del governo regionale. Il presidente della Regione ha poi sottolineato come “questa Intesa, dopo un lungo periodo di crisi della nostra economia, vada a collocarsi proprio in una fase di rilancio del sistema economico, testimoniata da diversi segnali di ripresa”.

 Il vice presidente della regione e assessore allo Sviluppo ha sottolineato l’importanza della firma del Patto per lo Sviluppo, che arriva in un momento fondamentale per l’Abruzzo, alle prese con una ripresa dell’economia: “In un periodo come questo occorre creare un clima, un accordo tra Regione, parti sociali e datoriali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale della Regione che faciliti le relazioni, gli scambi per condividere scelte strategiche e priorità, nonché gli interventi conseguenti, con l’obiettivo di assumere un reciproco impegno a cooperare e agire sinergicamente, secondo le modalità individuate nel patto stesso, e ciascuno secondo il proprio ruolo. Mai come in questo momento – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo Economico – è necessario dare vita ad uno strumento e un metodo di lavoro con il quale affrontare le varie problematiche a forte impatto territoriale, con il concorso dell’intero sistema economico regionale. Bisogna lavorare dunque per una evoluzione del metodo del confronto strutturato che sia in grado di sviluppare percorsi reali e trasparenti di partecipazione, al fine di costruire insieme strategie e soluzioni condivise, secondo un metodo di partenariato organico e permanente. Dobbiamo eliminare le vecchie pratiche concertative finalizzate a concordare criteri di distribuzione delle risorse con approcci burocratici. Non sarà facile. Ma il salto di qualità che ci dobbiamo imporre rispetto al passato è quello di una partecipazione condivisa alle scelte strategiche per l’Abruzzo”. Il vice presidente della Regione ha poi spiegato i perchè del Patto per lo Sviluppo: “E’ indispensabile attivare un processo continuo di condivisione degli scenari da parte di tutti gli attori locali, un percorso di condivisione progettuale per realizzare una cornice di convergenza delle azioni che i singoli attori del territorio propongono e sostengono”. Un Patto per lo Sviluppo che il vice presidente della Regione considera fondamentale per guardare concretamente alle sfide del futuro: “Dobbiamo mettere in campo gli strumenti per reggere i cambiamenti che ci attendono. Da parte sua la Regione ha prima di tutto operato per contenere il debito di bilancio. In secondo luogo ha operato con provvedimenti tampone: ammortizzatori sociali, politiche delle entrate e provvedimenti anticrisi, senza contare il processo di sburocratizzazione e di semplificazione richiesto dal sistema imprenditoriale”.

 Nel corso del suo intervento all’atto della firma del Patto per lo Sviluppo, il presidente della Regione ha sottolineato la circostanza che “da un esame incrociato, frutto dell’indagine congiunturale del CRESA e degli ultimi dati ISTAT relativi al 2010, emergono importanti segnali di ripresa per l’economia abruzzese”. In particolare, è la provincia dell’Aquila a svettare per dinamismo anche sul fronte dell’occupazione femminile. Intanto, l’Abruzzo, nella sua totalità, risulta una delle poche regioni che hanno visto arrestarsi la caduta di occupazione. “Nel 2010 – ha spiegato il capo dell’Esecutivo regionale – il numero degli occupati si è attestato sulle 494 mila unità, la stessa cifra del 2009 mentre il dato nazionale parla di un decremento di occupazione dello 0.7 per cento.

 Ma i numeri più incoraggianti per la nostra regione – ha aggiunto – sono quelli relativi al quarto trimestre 2010 che vedono l’Abruzzo segnare una crescita dell’occupazione dell’1,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Una performance che la colloca al quarto posto in Italia. Senza trascurare l’export che è di 3,3 punti sopra la media nazionale”. Nello stesso quarto trimestre 2010, l’Abruzzo, al terzo posto assoluto in classifica, si segnala anche per il dinamismo dell’occupazione nel settore dei servizi alle imprese ed alle persone con un +3,7 per cento, dietro solo ad Umbria e Toscana. In regione, così come in tutto il Paese, cresce, a dire il vero, anche il tasso di disoccupazione (in Italia è all’8,4 per cento, in Abruzzo si registra l’8,8 per cento) ma, secondo il presidente della Giunta regionale, “in Abruzzo c’è un maggior numero di persone che, uscendo dal sommerso, si affaccia sul mercato del lavoro e questo denota una maggiore fiducia nel futuro”.

 Per di più, nella provincia dell’Aquila il tasso di occupazione rappresenta il maggior incremento a livello nazionale (+5,4 per cento rispetto al 2009) così come cresce in maniera considerevole l’occupazione femminile che fa segnare un eccellente + 11,4 per cento. “Per L’Aquila va segnalata anche l’impennata nel settore del servizi, passato dai 74 mila occupati del 2009 agli 81 mila del 2010 – ha rimarcato il Presidente – il che significa che si sta rimettendo in moto il processo produttivo. Ora bisogna creare tutte le premesse affinché questa ripresa prosegua – ha concluso – generando, a sua volta, ulteriore sviluppo e nuova occupazione”.

 Uno degli intenti principali del Patto per lo Sviluppo è quello di creare le condizioni per un’alleanza tra il sistema istituzionale e politico, i sistemi territoriali, le forze sociali e i sistemi delle imprese per la realizzazione di un “Sistema -regione”, condizione indispensabile per competere nello scenario combinato globalizzazione-federalismo, salvaguardando l’identità dell’Abruzzo e la sua autonomia politica. Il Patto per lo sviluppo, oltre ad indicare le azioni strategiche, di politiche integrate volte a rappresentare le priorità di intervento ai fini dello sviluppo economico e sociale della Regione, deve “centrare” le priorità per promuovere e sostenere lo sviluppo in senso ampio della comunità regionale, tanto dal lato economico, quanto dal lato civile, sociale e culturale.

 Saranno due gli strumenti principali per l’attivazione del Patto per lo Sviluppo: la Consulta Regionale per lo Sviluppo e l’Unità per le Aree e le Situazioni di Crisi. Intanto, il cronoprogramma delle azioni prevede, entro sabato 30, la Costituzione della Consulta e dell’Unita per le Aree e Situazioni di Crisi, la Costituzione dei Focus delle grandi imprese e della piccola e media impresa e l’istituzione di “Fabbrica Abruzzo”, un progetto che mira ad acquisire e poi a raccogliere in un unico quadro di riferimento le più importanti iniziative industriali di immediata “cantierabilità” presenti sul territorio. La firma dei Protocolli con gli Enti Locali, con il mondo dell’Università, con il sistema dell’Istruzione superiore, con le Camere di Commercio e con il sistema bancario avverrà entro il 15 maggio.

Intanto, il prossimo giovedì 21, a Pescara, il presidente della Regione ed il vice presidente sottoscriveranno con il ministro per lo Sviluppo Economico l’importante Accordo di programma quadro “Abruzzo 2015” sulle reti di impresa per l’innovazione e la competitività territoriale.

Una risposta a “Regione Abruzzo e parti sociali siglano Patto per lo Sviluppo”

  1. Antonio Pisciella ha detto:

    Solo fumo, la verità e che hanno speso la ns. vita già da anni, io ho smesso di frequentare questi incontri in quanto secondo me per la maggior parte dei partecipanti è solo una perdita di tempo.
    Per chi no lo sa, vi informo che siamo la Regione con la tassazione più alta d’Italia e fare impresa qui è veramente da autolesionisti.
    Io questi ciarlatori li farei lavorare per far quadrare un bilancio della loro azienda, e con i loro soldi.

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