Sanità: Chiodi, ruolo autorevole dell’Abruzzo

 “Esiste un’ipotesi di lavoro su cui le Regioni hanno dato il loro apprezzamento. Il resto dovrebbe arrivare in serata, con la verifica che speriamo di poter avere dopo l’incontro con il ministro della Salute”: lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo e commissario per la Sanità, Gianni Chiodi, al termine della riunione della Conferenza […]

 “Esiste un’ipotesi di lavoro su cui le Regioni hanno dato il loro apprezzamento. Il resto dovrebbe arrivare in serata, con la verifica che speriamo di poter avere dopo l’incontro con il ministro della Salute”: lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo e commissario per la Sanità, Gianni Chiodi, al termine della riunione della Conferenza delle Regioni sul piano di riparto del Fondo sanitario 2011. “E’ stato un lavoro molto impegnativo – ha aggiunto il presidente – che ha richiesto uno sforzo politico rilevante da parte di tutte le Regioni”. Per l’Abruzzo, in attesa dell’ufficializzazione delle risorse che verranno assegnate, si é trattato di un riparto particolare, come conferma il presidente. “Dopo anni l’Abruzzo si è seduto al tavolo della Conferenza delle Regioni per il riparto del Fondo sanitario con uno spirito diverso e una maggiore autorevolezza, figlia dei risultati che stiamo ottenendo in chiave di risanamento dei conti della sanità regionale. Siamo, cioé, nelle condizioni di non dover chiedere solidarietà alle altre Regioni, perché i conti del nostro sistema stanno procedendo nel verso giusto”. In quest’ottica, il presidente Chiodi ha voluto chiarire che il “federalismo solidale lo può pretendere e invocare chi ha i conti a posto, e l’Abruzzo è una di quelle Regioni che ha rimesso a posto la barra dei conti pubblici. Negli ultimi due anni – ha insistito il presidente – quello che ha fatto l’Abruzzo deve essere di esempio per tutti, perché l’aver ridotto il debito del 14% e aver portato il debito annuale della sanità a 7 milioni di euro, significa aver lavorato in favore del risanamento. Solo così si può chiedere e pretendere il federalismo solidale”.

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