21 aprile 2011: “L’Aquila due anni dopo. Presentazione del libro Ventitre secondi”

Giovedì 21 aprile ore 17.30 l’Auditorium dell’APC a Sulmona ospiterà la presentazione del libro “Ventitre secondi” dello scrittore aquilano Alessandro Aquilio.  L’autore descrive la tragedia collettiva di un’intera città e della sua comunità attraverso le vicende della propria famiglia: dai 23 secondi della scossa mortale, per passare alla condizione di sfollati e approdare all’inizio di […]

Giovedì 21 aprile ore 17.30 l’Auditorium dell’APC a Sulmona ospiterà la presentazione del libro “Ventitre secondi” dello scrittore aquilano Alessandro Aquilio.

 L’autore descrive la tragedia collettiva di un’intera città e della sua comunità attraverso le vicende della propria famiglia: dai 23 secondi della scossa mortale, per passare alla condizione di sfollati e approdare all’inizio di un difficile cammino verso una nuova vita. Paola Turci, una delle cantanti Amiche per l’Abruzzo, ha curato la prefazione del libro che ha già riscosso un notevole successo di pubblico e critica in occasione delle presentazioni a Londra, Milano, Basilea, Genova, Varese.

Sarà anche occasione di dibattito per approfondire il ruolo dei mass-media nella comunicazione della tragedia aquilana, dalle fasi dell’emergenza ad oggi. Parteciperanno alla giornata importanti esponenti istituzionali, del mondo dell’informazione e dell’associazionismo, come Rosa Giammarco, Presidente APC Sulmona, Chiara Buccini, giornalista, Alfredo Ranieri Montuori, Vice-Presidente Associazione L’Aquila siamo noi.

“Siamo onorati dell’invito di Alessandro Aquilio a partecipare alla presentazione del suo libro e al dibattito”, afferma il Vice Presidente Alfredo Ranieri Montuori. “In questi mesi Aquilio e il suo libro sono stati instancabili ambasciatori della Città di L’Aquila e delle sue istanze di rinascita. In questo lungo cammino il ruolo dei mass-media rimane fondamentale per far conoscere l’impegno costruttivo, e a volte oscuro, di tanti aquilani e di tante persone che amano L’Aquila come la propria città”.

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