May Day

Inizia oggi a L’Aquila la nona edizione della “Festa del non lavoro”, una tra giorni di incontri, dibattiti e reading su argomenti quali il precariato, la ricerca, l’immigrazione e l’emigrazione. La condizione di precario è, letteralmente, di instabilità appunto, di incertezza riguardo il futuro e quasi di impossibilità nei confronti del presente, condizione dalla quale […]

Inizia oggi a L’Aquila la nona edizione della “Festa del non lavoro”, una tra giorni di incontri, dibattiti e reading su argomenti quali il precariato, la ricerca, l’immigrazione e l’emigrazione. La condizione di precario è, letteralmente, di instabilità appunto, di incertezza riguardo il futuro e quasi di impossibilità nei confronti del presente, condizione dalla quale può allora nascere solo paura.

Quello di precario sembra inoltre essere uno status che colpisce più livelli della società, dall’operaio al docente, dall’immigrato al neolaureato, quasi un terribile paradosso sociale.

La tre giorni aquilana rappresenta allora un’importante occasione di riflessione, di incontro e confronto.

A L’Aquila in particolare, l’instabilità non è da intendersi solo da un punto di vista lavorativo, ma anche sociale e territoriale, una condizione insopportabile, che spesso costringe i giovani a spostarsi, quasi arresi, altrove.

La situazione attuale, infatti, non è certo la condizione iniziale ideale per una ricostruzione del tessuto sociale ed economico aquilano, ed è questo, appunto il tema portante di questa nona edizione del May Day.

L’appuntamento è allora al Parco del Castello dell’Aquila, a partire da questo pomeriggio. Troveranno qui spazio anche stand di artigianato, rappresentazioni teatrali e di satira, poesia e tanta musica, dalla pizzica salentina al rock, proposta da gruppi per lo più aquilani, che solitamente hanno a disposizione poco spazio per potersi esprimere.

E allora…May Day!

Sandro Coletti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *