Per il melanoma visite semplici e raziocinio

E’ stata presentata ieri la seconda edizione italiana dell’EUROMELANOMA DAY, una campagna informativa organizzata da SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse) grazie alla quale sarà possibile effettuare screening gratuiti della pelle. Il melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, una cellula della cute preposta alla sintesi della melanina ed è […]

E’ stata presentata ieri la seconda edizione italiana dell’EUROMELANOMA DAY, una campagna informativa organizzata da SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse) grazie alla quale sarà possibile effettuare screening gratuiti della pelle. Il melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, una cellula della cute preposta alla sintesi della melanina ed è il cancro più aggressivo tra i in termini di mortalità. Nel mondo sono 130mila le diagnosi di melanoma ogni anno e 37mila le persone che muoiono a causa di questa malattia, la cui incidenza continua ad aumentare. In Italia vengono diagnosticati ogni anno 14,3 nuovi casi di melanoma su 100.000 uomini e 13,6 casi ogni 100.000 donne. I dati presentati alla conferenza di ieri, relativi ad una serie di questionari sulle abitudini nell’esposizione ai raggi solari, mostrano che sono poche le persone che si sottopongono alle visite di controllo sui nei e che fanno uso regolare di creme solari. Gli esperti ricordano che una giusta prevenzione nei confronti dell’esposizione solare può ridurre il rischio di melanoma. A tal proposito preme segnalare che è importante una visita dermatologica di tipo generale e che solo dopo, se lo specialista lo riterrà opportuno per lesioni sospette, conviene approfondire con indagini ulteriori come video scopia ed epiluminescenza. Richidere la cosiddetta “mappatura dei nei” a tappeto, invece, è privo di significato e serve solo ad ingolfare i servizi di inutili richieste. Infatti, la facile esplorabilita’ della cute e la possibilita’ di un esame (la visita dermatologica) semplice, non costoso e in grado di offrire un’ottima performance diagnostica nella identificazione delle lesioni pigmentate sospette, rendono il melanoma cutaneo un candidato ideale per interventi di diagnosi precoce. Inoltre, per una adeguata utilizzazione delle risorse, va chiarito la visita dermatologica per la diagnosi precoce del melanoma deve essere limitata a quei soggetti che presentano lesioni pigmentate potenzialmente sospette, che per una minima parte derivano da osservazioni occasionali del medico, del partner ecc. e per la maggior parte vengono identificate attraverso l’autoesame della superficie cutanea condotto sulla base di criteri diagnostici di facile applicazione (“nevo che cambia”, regola dell’”ABCDE”). I medici di famiglia, pertanto, vanno incentivati a: a) verificare la consistenza del sospetto clinico nella lesione identificata dal paziente, selezionando cosi’ i casi che necessitano realmente di un controllo dermatologico (ruolo di “filtro” fra popolazione e centri specialistici per la diagnosi precoce); b) ricercare eventuali lesioni pigmentate sospette sulla cute dei propri paziente durante una visita medica eseguita per altri motivi (a esempio una auscultazione del torace). Infine, come sottolineano gli esperti, la dermoscopia (epiluminescenza e videoscopia) presenta luci e ombre e la sensibilita’ reale dell’esame clinico tradizionale e’ infatti molto piu’ alta se includiamo nel gruppo di lesioni escisse sia i melanomi classificati come tali che le lesioni dubbie. Viceversa, e’ sicuro il beneficio che l’uso della dermatoscopia puo’ fornire in termini di specificita’ (riconoscimento di una lesione pigmentata benigna e quindi astensione dalla asportazione a fini diagnostici), se indirizzata su singole lesioni dopo visita dermatologica generale. L’incremento della specificita’ diagnostica, e la riduzione dei falsi positivi, pero’, potrebbero accompagnarsi a una riduzione della sensibilita’ con l’aumento dei falsi negativi. In altre parole puo’ aversi il caso di una lesione clinicamente dubbia, ma in realta’ un melanoma che, candidato per la biopsia escissionale in assenza di esame dermatoscopico, potrebbe mostrare dopo tale esame un quadro suggestivo di benignita’ (8% di falsi negativi attesi con la dermatoscopia) determinando la non escissione della lesione. Pertanto, appare evidente che il ricorso alla dermoscopia non costituisce un superamento dell’esame clinico bensi un suo completamento, che fornisce al clinico esperto ulteriori elementi di giudizio.

A cura della UOC di Dermatologia PO S. Salvatore L’Aquila

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