Legambiente, no a svendita spiagge

“Difendere il turismo di qualità e rinunciare a svendere le spiagge”. Questa la richiesta di Legambiente ai comuni che hanno conquistato le Bandiere Blu 2011 della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee), per cercare di contrastare gli effetti del recente Dl Sviluppo. L’associazione invita gli amministratori dei comuni costieri a firmare un appello sul proprio sito […]

“Difendere il turismo di qualità e rinunciare a svendere le spiagge”. Questa la richiesta di Legambiente ai comuni che hanno conquistato le Bandiere Blu 2011 della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee), per cercare di contrastare gli effetti del recente Dl Sviluppo. L’associazione invita gli amministratori dei comuni costieri a firmare un appello sul proprio sito web (legambiente.it) per impedire la “svendita” delle spiagge che, “di fatto, si profila con l’attuazione del decreto Sviluppo” nel punto in cui, all’art. 3, prevede “la concessione dell’area demaniale ai privati per 90 anni”. “Chiediamo ai comuni di prendere una posizione forte – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Sebastiano Venneri – e di stare davvero dalla parte del turismo di qualità. Il decreto del governo invece – ha proseguito Venneri – va esattamente nella direzione opposta poiché salvaguarda solo l’interesse dei gestori degli stabilimenti e degli speculatori edilizi”. Legambiente ricorda che questo decreto prevede la concessione delle “spiagge per un tempo lunghissimo senza alcuna gara o controllo e che attraverso il diritto di superficie si potranno aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia”.

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