L’Eco delle notizie ai piedi del Gran Sasso

Un viaggio nel mondo della stampa è quello intrapreso ieri dai ragazzi del corso di giornalismo “Un giovane giornalista per un grande futuro”, promosso da L’Impronta con la partecipazione dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila” La Lanterna Magica” e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Guidati dal giornalista Mario Narducci e dalla direttrice de L’Impronta […]

Un viaggio nel mondo della stampa è quello intrapreso ieri dai ragazzi del corso di giornalismo “Un giovane giornalista per un grande futuro”, promosso da L’Impronta con la partecipazione dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila” La Lanterna Magica” e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Guidati dal giornalista Mario Narducci e dalla direttrice de L’Impronta Luisa Stifani, il gruppo di aspiranti giornalisti ha visitato la redazione dell’Eco di San Gabriele. Il giornale nasce nel 1913 per divulgare il messaggio di San Gabriele e della cultura cristiana. Il mensile lavora da quasi cent’anni con un’unica interruzione, dal 1941 al 1945, causata dalla censura fatta dal regime fascista per essersi schierato contro la guerra.

Oggi l’offerta editoriale è migliorata notevolmente, non solo a livello contenutistico ma anche a livello grafico. Da un lato, essendo una rivista rivolta a tutta la famiglia contiene diverse rubriche in grado di soddisfare la richiesta sia dei più grandi che dei più piccoli. Dall’altro, grazie alle nuove tecnologie la redazione si è dotata, da tre anni circa, di macchinari e strumenti innovativi che hanno accelerato in maniera considerevole il lavoro.

La visita ha permesso di scoprire il percorso completo di ideazione, elaborazione e creazione di un giornale come l’Eco. A partire dalla redazione in cui nascono le notizie e le idee sulla video-impaginazione, si passa all’ufficio di grafica dove su lastre di zinco vengono riprodotte le pagine che andranno a costituire il prodotto cartaceo. Una volta preparate le lastre, in tipografia inizia a prendere corpo quella che sarà l’opera finale. È il colore a dar vita alle pagine attraverso il sistema della quadricromia, giallo, verde, blu e rosso, che rendono il prodotto qualitativamente attraente. Il processo prosegue con la piegatura e la rilegatura delle 80 pagine, contro le iniziali 16 di cui si componeva  l’Eco. Una volta assemblato il tutto si passa alla fase di imballaggio e di spedizione ai 70 mila abbonati.

Grazie a questo viaggio, i giovani giornalisti hanno avuto l’occasione di conoscere realmente ciò che si nasconde dietro le porte di una redazione.

Elisa Giandomenico, Simona Capulli, Lisa D’Ignazio

 

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