Melania: marito Salvatore sette ore in caserma, conferma sua ricostruzione

Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea, non recede di un passo rispetto alla sua ricostruzione iniziale del giorno – il 18 aprile – in cui è scomparsa la moglie. E conferma quanto da lui detto finora anche su altri aspetti della vicenda. E’ questa la sintesi della lunga audizione cui è stato sottoposto  […]

Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea, non recede di un passo rispetto alla sua ricostruzione iniziale del giorno – il 18 aprile – in cui è scomparsa la moglie. E conferma quanto da lui detto finora anche su altri aspetti della vicenda. E’ questa la sintesi della lunga audizione cui è stato sottoposto  il caporalmaggiore dell’esercito nella caserma di Castello di Cisterna, nel Napoletano. Parolisi era entrato ieri pomeriggio intorno alle 16 nella caserma di Somma Vesuviana, accompagnato dai familiari della moglie, per firmare degli atti. Poi si era trasferito, a bordo della sua auto, a Castello di Cisterna. Ad attenderlo, il pm di Ascoli Umberto Monti. Il confronto era molto atteso, perché Parolisi avrebbe dovuto chiarire diverse incongruenze ed omissioni nel suo racconto. E’ stato ascoltato fin verso l’una di notte, senza avvocato. Prima di arrivare a Castello di Cisterna, è stato per circa 40 minuti nella caserma di Somma Vesuviana (Napoli) insieme ai parenti . Si sentono tutti per precisare alcuni aspetti delle dichiarazioni rese subito dopo il ritrovamento del cadavere. Il militare deve rendere conto di frasi e circostanze poco chiare, di alcune piccole e grandi bugie che, pur non facendo di lui un assassino, di certo hanno gettato molte ombre sulla sua immagine di marito irreprensibile. E allora si ritorna a parlare di dove si trovavano moglie e marito il 18 aprile, quando Melania è scomparsa a Colle San Marco (Ascoli Piceno). Si continuano a studiare i tabulati telefonici e le celle. Lavoro non facile poiché fra Ripe di Civitella e Colle San Marco, distanti in linea d’aria pochi chilometri, c’é una confluenza di celle telefoniche che non agevola il lavoro degli investigatori, un po’ come già avvenuto per il caso dell’omicidio di Rossella Goffo, ritrovata cadavere proprio a Colle San Marco lo scorso 5 gennaio. Si tornerà a indagare ancora sul corpo di Melania, su quelle 9 ferite post mortem per cercare di capire quando sono state inferte dall’assassino, quanto tempo cioé era passato dal momento del decesso causato dalle precedenti 23 coltellate.

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