Shakespea Re di Napoli per la Stagione Teatrale Aquilana

Chiusura in grande stile  per la Stagione Teatrale Aquilana organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con l’ATAM: Lello Arena e Claudio Di Palma portano in scena Shakespea Re di Napoli, la pièce più famosa e rappresentata del drammaturgo e regista Ruggero Cappuccio, domenica 15 maggio, alle ore 17.30 e alle ore 21.00, presso il  […]

Chiusura in grande stile  per la Stagione Teatrale Aquilana organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con l’ATAM: Lello Arena e Claudio Di Palma portano in scena Shakespea Re di Napoli, la pièce più famosa e rappresentata del drammaturgo e regista Ruggero Cappuccio, domenica 15 maggio, alle ore 17.30 e alle ore 21.00, presso il  Ridotto del Teatro Comunale.

In Shakespea Re di Napoli l’enigma dei sonetti scespiriani si addensa nelle parole di Desiderio e Zoroastro, protagonisti incredibili di una storia in cui le antiche suggestioni legate a Willie Hughes, l’attore fanciullo del teatro elisabettiano, sfociano in un racconto che per una pura intuizione poetica pone le radici nella natura dei Sonetts.

Il napoletano barocco e la longevità di quest’opera testimoniano la mera apparenza della sua difficoltà comprensiva e l’assoluta prevalenza del linguaggio sulla lingua in un testo dalla drammaturgia delicata e robusta insieme.

Nella messinscena, la straordinaria musicalità della lingua di Shakespeare viene assimilata alla grande vocazione lirica della cultura letteraria del barocco napoletano. “Il senso del suono – sottolinea Cappuccio – diviene quasi suono dei sensi, dell’inesausto intreccio di endecasillabi e settenari. Sullo sfondo, una misteriosa notte di Carnevale, un castello, un vicerè, due storie e l’ombra di Shakespeare, passioni incandescenti, agonizzanti silenzi, violente rinascite delle parole, ferita impietosamente nella sfida con l’autore, il genio, la bellezza e la morte, che dal vicino mare limpido e putrescente esala il brivido presago della peste”.

 Subito accreditata come una delle maggiori espressioni teatrali contemporanee, l’opera di Cappuccio è pubblicata da Einaudi editore dal 2002 ed ha collezionato fin dalle prime repliche i più importanti riconoscimenti nazionali come il Premio Speciale per la Drammaturgia Europea (1994), il Biglietto d’oro AGIS (1994), il Premio Fondi La Pastora (1994), quello dell’Istituto Internazionale del Teatro e del Piccolo Teatro di Milano (1995), il Premio Media Sviluppo e Sostegno all’industria cinematografica europea (2000) e il Premio Opera Imaie (2007).

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