Crisi: bollette e rate non pagate sono il 2% del Pil

Le famiglie italiane sempre più in crisi fanno fatica a pagare anche le bollette: nel 2010 i debiti non onorati hanno raggiunto quota 31 miliardi di euro, pari al 2% del Pil. A rivelarlo è il “Primo rapporto annuale dei servizi per la tutela del credito”, realizzato dall’Unirec (Unione nazionale delle imprese di recupero crediti), […]

Le famiglie italiane sempre più in crisi fanno fatica a pagare anche le bollette: nel 2010 i debiti non onorati hanno raggiunto quota 31 miliardi di euro, pari al 2% del Pil. A rivelarlo è il “Primo rapporto annuale dei servizi per la tutela del credito”, realizzato dall’Unirec (Unione nazionale delle imprese di recupero crediti), in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che verrà presentato a Roma il 20 maggio e che è stato anticipato oggi nell’edizione del lunedì del quotidiano finanziario. In alcune regioni, come la Sicilia, la situazione – secondo il rapporto – è di vera e propria emergenza: bollette e rate non pagate superano il 5% della ricchezza prodotta. E, a livello nazionale, la situazione peggiora di anno in anno. Nel 2010 le pratiche affidate agli addetti del settore hanno registrato un balzo del 14% rispetto al 2009, raggiungendo quota 31,4 milioni. Una crescita di oltre il 60% dal 2007. I due terzi delle pratiche riguardano le famiglie e più della metà dei debiti non onorati è per le bollette di luce, gas, telefonia o servizi Adsl. Il 38% si riferisce invece a finanziamenti a rate, carte revolving e mutui, non mancano multe o tasse sui rifiuti non pagate alla pubblica amministrazione (5,8%). In calo l’importo medio delle pratiche che scende a 983 euro, dopo aver superato la soglia dei mille nel 2009. I dati preliminari sul primo trimestre 2011 mostrano un rallentamento del ritmo di crescita del numero di pratiche (6%). “Per effetto della crisi – spiega al Sole 24 Ore Gianni Amprino, consigliere Unirec e autore della ricerca -, le banche e le finanziarie sono state più selettive nell’erogazione del credito. Per l’intero anno ci aspettiamo però un ulteriore aumento del valore dei crediti da recuperare tra i 32 e i 33 miliardi di euro”. Intanto l’incasso diventa sempre più difficile: lo scorso anno gli addetti sono riusciti a scovare solo 8 miliardi di euro. Un tasso del 26% (cinque punti in meno rispetto al 2007). Tra le regioni, il triste primato dei crediti da recuperare, ma anche la difficoltà ad incassare, spetta a quelle del Sud. In particolare, la Sicilia è al primo posto per numero di pratiche (4,2 milioni) e per somme da recuperare (4,4 miliardi), mentre, per quanto riguarda l’incasso, spiccano Puglia e Campania (rientra, rispettivamente, appena il 18 e il 19% degli importi). Al Nord invece il tasso di successo delle pratiche aumenta, ma gli addetti ai lavori non abbassano la guardia, e l’attività di recupero riguarda soprattutto pagamenti a rate (credito al consumo o carte revolving). La regione con il più alto tasso di crescita di pratiche di recupero è la Valle d’ Aosta (38 milioni di euro da recuperare).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *