Marchionne, Fiat resta a Torino ma l’Italia cambi atteggiamento

“Se è possibile farlo in Usa è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l’atteggiamento”: è un messaggio chiaro quello che Sergio Marchionne manda all’Italia. “La gente lì ci ha ringraziato per quello che è stato fatto, invece di insultare”, incalza l’amministratore delegato della Fiat, spiegando che la fusione con Chrysler “non è una priorità […]

“Se è possibile farlo in Usa è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l’atteggiamento”: è un messaggio chiaro quello che Sergio Marchionne manda all’Italia. “La gente lì ci ha ringraziato per quello che è stato fatto, invece di insultare”, incalza l’amministratore delegato della Fiat, spiegando che la fusione con Chrysler “non è una priorità quest’anno, così come non lo è il trasferimento del quartiere generale”. “Renda visibili gli impegni”, gli risponde la segretaria della Cgil Susanna Camusso. Dopo aver festeggiato la restituzione del debito al governo americano con sei anni di anticipo, Marchionne ha presentato un’offerta al governo canadese per acquistare la sua quota pari all’1,7%, del valore circa 125 milioni di dollari

Una risposta a “Marchionne, Fiat resta a Torino ma l’Italia cambi atteggiamento”

  1. Mario Gasperini ha detto:

    Marchionne certamente fa gli interessi degli azionisti, non può fare diversamente, ma se noi tutti cambiassimo atteggiamento e ci assumessimo maggiore responsabilità nei confronti del lavoro e di chi lo amministra, forse le cose andrebbero meglio per tutti.

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