La Regione tappa la bocca alle testate web. Nell’Abruzzo terremotato capita anche questo!

In questo periodo e  più del solito, nell’incertezza della vita quotidiana e nelle contraddizioni della fase del dopo terremoto, il cittadino vuole sapere che succede intorno a sé e vuole conoscere in tempi rapidi che cosa decidono le Istituzioni sulle cose essenziali, come la ricostruzione della sua casa o sulla possibilità di un lavoro per […]

In questo periodo e  più del solito, nell’incertezza della vita quotidiana e nelle contraddizioni della fase del dopo terremoto, il cittadino vuole sapere che succede intorno a sé e vuole conoscere in tempi rapidi che cosa decidono le Istituzioni sulle cose essenziali, come la ricostruzione della sua casa o sulla possibilità di un lavoro per un figlio.

Vuole sapere se Chi gestisce il danaro pubblico lo spende oculatamente o lo sperpera, vuole sapere se gli Amministratori ai vari livelli pensano agli interessi della collettività o a quelli propri o di qualche compare.  C’è sete di informazione e c’è un dovere di informare. Non sempre i giornali tradizionali dicono tutto e non sempre hanno voglia e spazio di dire tutto.

 Spesso alcune voci sono trascurate ed alcuni punti di vista risultano sgraditi anche sul piano politico, al di là del merito e della valenza oggettiva.

 Il pluralismo dell’informazione, della carta stampata e delle Tv, in questa Regione, come nel resto del Paese, è molto discutibile ed approssimativo.

In questa situazione in cui l’informazione prevalente appare parziale e condizionata, le testate on line hanno rappresentato un’informazione viva e plurale, incisiva ed aperta a tutte le istanze sociali e politiche.

Ed allora la Giunta Regionale, con la delibera n° 335 del 23-5-2011, ben istruita da apposita commissione, ha deciso di escludere le testate web dalla ricezione gratuita delle Agenzie di stampa!

 Un errore gravissimo ed un danno incredibile per cittadini, prima ancora per i tanti giornali on line che, con passione e senza risorse, fanno il loro dovere di informatori attenti e liberi, riferendo quello che vedono e non quello che gli dicono di vedere.

Se il problema è rappresentato da una ridotta disponibilità finanziaria nello specifico capitolo di spesa, il Presidente Chiodi sa bene come reintegrare il capitolo medesimo, attingendo alle tante spese inutili di gestione o destinate ai numerosi viaggi turistici, alle indennità di Assessori e di Consiglieri o alle consulenze!

 Caro Chiodi, maggiori livelli di informazione significa maggiore livello di civiltà: spetta alla politica assicurare il pluralismo dell’informazione e la molteplicità delle testate, cosa che darebbe più forza e credibilità anche all’Ente Regione.

Lelio De Santis

Segretario   I.d.V.  L’Aquila

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