Lorenzo Lotto alle Scuderie Papali al Quirinale

Per raggiungere le Scuderie Papali al Quirinale si può scendere alla stazione della metro Colosseo, da lì si procede, fra traffico e rovine, verso Piazza Venezia per Via dei Fori Imperiali, poi da via IV Novembre, attraverso una scalinata sulla sinistra, si sale sul Colle più alto della capitale. In uno spazio brevissimo, pochi minuti […]

Per raggiungere le Scuderie Papali al Quirinale si può scendere alla stazione della metro Colosseo, da lì si procede, fra traffico e rovine, verso Piazza Venezia per Via dei Fori Imperiali, poi da via IV Novembre, attraverso una scalinata sulla sinistra, si sale sul Colle più alto della capitale. In uno spazio brevissimo, pochi minuti a piedi,  si realizza come per una magia unica al mondo un percorso assai singolare, infatti questo cammino idealmente trasporta il pedone, mentre bada a salvarsi da un traffico denso e velenoso, da folle di turisti e qualche malintenzionato, in un viaggio attraverso il tempo, dalla Roma imperiale a tempi più recenti con il monumento a Vittorio Emanuele II. E così camminando lungo una strada fatta del presente e del passato, si giunge alle Scuderie Papali al Quirinale. Quest’anno nelle sue gallerie è stata sistemata la mostra delle opere di Lorenzo Lotto, pittore rinascimentale. Si tratta dell’esposizione di 57 opere fondamentali di questo pittore. Nato alla fine del ‘400 nella provincia veneta, visse ed operò anche nella provincia marchigiana. Visse solo brevemente a Roma, città da cui non fu mai pienamente compreso, infatti lui si definiva “Solo senza fedel governo e molto inquieto nella mente”.

L’allestimento delle sale espositive è originale, al primo piano infatti troviamo raccolte opere di carattere religioso, al secondo piano opere profane, come i ritratti, tutte provenienti  da prestigiosi musei di tutto il mondo. Percorrendo le sale si riesce a comprendere il percorso artistico e la visione del mondo del pittore, i temi ed i simboli della cultura cinquecentesca che egli interpretò in maniera originale ed autonoma. Raggi  di luce e piani prospettici, composizioni ricche di suggestioni, architetture e paesaggi contribuiscono alla armoniosa composizione di figure che si stagliano nitide nello spazio, rese memorabili dall’uso di colori vivaci, le diverse tonalità  del rosso, il rosso vivo spesso abbinato ad un verde scuro, le molteplici sfumature dell’azzurro, del blu e del rosa. Nella galleria dei ritratti spicca il Triplice Ritratto di Orefice,  (datato circa 1530), conservato a Vienna, triplice perché il soggetto è ritratto in tre immagini in atteggiamento serio e pensoso, da tre punti di vista, in sequenza dal profilo destro, di fronte e dal profilo sinistro. Non avevo mai visto un ritratto d’epoca rinascimentale fatto in quel modo, mi è sembrato geniale, l’inizio di un cammino di un lontano avvenire. Mi si è formata nella mente un’immagine più recente creata scomponendo  i piani di un volto visti da diversi punti di vista, e ricomposti in un’armonia geometrica di colori e linee.

Per concludere bene la passeggiata, bisogna scendere dal Colle del Quirinale dal lato opposto da quello cui siamo arrivati, in fondo alla discesa a destra ci aspetta la Fontana di Trevi.  Le passeggiate romane, specialmente quelle nel centro classico e seicentesco, riservano sorprese che fanno pensare ed arricchiscono la mente ed il cuore di esperienze uniche ed affascinanti.

Emanuela Medoro

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *