Confindustria AQ: concordate col prefetto 5 azioni contro l’illegalità

Il Prefetto dell’Aquila Anna Maria Iurato ha incontrato una ventina di imprenditori di Confindustria L’Aquila per affrontare la questione della legalità. Chiaramente l’argomento non poteva non riguardare molto da vicino il capoluogo, visto che la ricostruzione offre il fianco ad infiltrazioni mafiose e a scorciatoie facili che qualcuno potrebbe scegliere di percorrere di fronte all’inerzia […]

Il Prefetto dell’Aquila Anna Maria Iurato ha incontrato una ventina di imprenditori di Confindustria L’Aquila per affrontare la questione della legalità. Chiaramente l’argomento non poteva non riguardare molto da vicino il capoluogo, visto che la ricostruzione offre il fianco ad infiltrazioni mafiose e a scorciatoie facili che qualcuno potrebbe scegliere di percorrere di fronte all’inerzia degli uffici. “Stando a quello che sento da voi – ha detto – qui abbiamo due problemi che riguardano entrambi la P.A.: un distacco culturale da parte dell’impiegato che non comprende l’ansia di arrivare all’obiettivo né l’importanza del suo ruolo; una mancanza di comunicazione tra i diversi uffici.

E’ evidente che tutte le procedure passano per la P.A., per cui se qui c’è un problema ci sono problemi per tutti. E la tentazione, o il bisogno, di raggiungere l’obiettivo possono far cadere gli imprenditori in molte trappole e farli agire illegalmente. Questo non può essere consentito e dobbiamo agire qui.

Pertanto, quale Prefetto, quindi limitatamente ai poteri conferitimi, ho scelto che rispetto ai fenomeni di illegalità sia strategico agire sulla prevenzione. E avevo già riflettuto che posso aprire i seguenti canali :  ricevere ciascun imprenditore e esaminare insieme la sua procedura in difficoltà; intervenire presso l’ufficio competente convocando il responsabile dell’Ufficio: laddove con lui rinvengo quale sia l’ostacolo che ha impedito il proseguimento dell’iter procedurale mi attivo nel supportarlo con una consulenza tecnica o un parere che lo rassicuri; qualora qualche ufficio facesse ostruzione non presentandosi o non lasciandomi individuare il problema prendo giusti provvedimenti;  mi faccio carico di rappresentare al Sottosegreteario Letta la questione della mancanza di risposta da parte degli uffici locali (a parte va considerato che spesso sono fermi perché il Ministero ha la competenza ma non ha la cassa per cui non eroga il finanziamento, di conseguenza, gli uffici non sanno come agire);  cominciamo a lavorare sulle tipologie di contratto da stipulare quando si addiverrà alle aggregazioni con le imprese che vengono da fuori: qui l’attenzione deve essere altissima perché quando comincerà la ricostruzione verranno fuori i problemi più seri di attacco alla legalità; stilerò un documento destinato al Ministero dell’Economia per chiedere un’abbreviazione dei tempi previsti per le procedure inerenti la questione macerie

Pensare di estromettere il pubblico è un errore: L’Aquila è un cantiere troppo grande perché si possa lavorare solo con i privati. Inoltre, gli uffici pubblici sono preposti all’erogazione dei pagamenti, per cui bisogna interfacciarsi con loro in ogni caso. Dunque, si agisca di prevenzione sul sistema esistente.”

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