I disegnatori col caschetto riportano a L’Aquila la carriola di disegni

Il 25 e 26 giugno 2011 tornano a L’Aquila i disegnatori che hanno aderito a “Una carriola di disegni”, il progetto in progress che registra la partecipazione di numerosi artisti che aderiscono al movimento mondiale degli Urban Sketchers: creativi che osservano e descrivono, disegnandola dal vero, la realtà sociale, artistica ed architettonica delle città e […]

Il 25 e 26 giugno 2011 tornano a L’Aquila i disegnatori che hanno aderito a “Una carriola di disegni”, il progetto in progress che registra la partecipazione di numerosi artisti che aderiscono al movimento mondiale degli Urban Sketchers: creativi che osservano e descrivono, disegnandola dal vero, la realtà sociale, artistica ed architettonica delle città e dei luoghi scelti per le loro incursioni estetiche.

La spinta che li ha sollecitati ad incontrarsi a L’Aquila, è dovuta al desiderio di raccontare in modo inusuale il terremoto con il linguaggio forse più immediato e universale a disposizione dell’uomo, antico e moderno allo stesso tempo: il disegno.

Prima dell’appuntamento di sabato e domenica prossimi, decine di disegnatori provenienti da tutta Italia hanno già effettuato tre sessioni di lavoro in situ. Muniti di caschetto, scortati nella zona rossa (ovvero la città proibita agli stessi residenti) dai vigili del fuoco e guidati dagli aquilani militanti ne Il Popolo delle carriole, hanno esplorato visivamente le mille e mille ferite della città distrutta.

Sul blog http://unacarrioladidisegni.blogspot.com (visitato da circa 14.000 internauti di una cinquantina di Paesi), hanno poi a mano a mano inserito le immagini create di getto nei loro taccuini, alla stregua di mattoni ideali tesi a ricostruire una memoria individuale e comunitaria cancellata. Si tratta, in sintesi, di opere realizzate sul posto, immediate, schizzi veloci in cui hanno cercato di distillare le sensazioni provate per le strade, per i vicoli e per le piazze d’una città somigliante, con le sue rovine, a Pompei.

La carriola, diventata dal febbraio 2010 un simbolo antagonista propositivo della ricostruzione mai cominciata, ma anche uno strumento di lotta e rinascita dell’Aquila, si è rilevata anche un bel “contenitore” per i disegni degli Urban Sketchers. La carriola ne riesce a portare tanti, essendo più leggeri delle macerie; inoltre  sa arrivare lontano. L’idea fondante della carriola-icona è stata proprio quella di far approdare il racconto visivo degli Urban Sketchers tra le maglie tam tam della rete digitale, coinvolgendo gli internauti nel sollecitare la loro attenzione sulla tragica situazione in cui ancor oggi versa l’intera npn-città.

Nell’ottica d’una controinformazione mediatica veicolata dalle appuntite armi dell’estetica, va ad inserirsi la novità operativa di questo nuovo doppio appuntamento.

Sabato 25 giugno alle ore 18 nel tendone di Piazza Duomo:

Mostra itinerante “99 disegni dalla zona rossa dell’Aquila”

Nell’agorà di Piazza Duomo verrà inaugurata la mostra itinerante 99 disegni dalla zona rossa dell’Aquila, disegni  scelti tra quelli realizzati finora nel capoluogo abruzzese. Curata dal critico Antonio Gabarrini e realizzata con il determinante apporto organizzativo dell’Assemblea Cittadina e la collaborazione museale del Centro Docmetazione Artepoesia Contemporanea Angelus Novus, consiste in venti pannelli che contengono 99 (il numero magico della città) immagini, accompagnate dall’esposizione di una parte dei taccuini originali. La mostra sarà itinerante  nei comuni del cratere (ma anche in altre città italiane), per portare questo singolare racconto “dipinto”, anche nelle scuole, dove lo specifico linguaggio del disegno fa parte integrante dei corsi di studio più illuminati.

La mostra è documentata da un prezioso Portfolio (Angelus Novus Edizioni), che raccoglie una quarantina di tavole tra disegni e testi.

Domenica 26 Giugno 2011 alle ore 10 appuntamento, sempre a Piazza Duomo: Disegniamo tutti insieme la città

“Torniamo a raccontare L’Aquila disegnando – dichiara Marco Preziosi, portavoce del Progetto –  a distanza di due anni e due mesi dal terremoto, in una città devastata, militarizzata, ancora chiusa e sinistramente silenziosa. I milioni di euro spesi in puntellamenti non permettono nemmeno oggi ai cittadini di accedere liberamente nelle varie zone rosse e di posare almeno per un istante gli inumiditi occhi sulle proprie case devastate. Continueremo a raccontare ciò che vedremo, anche le piaghe di una città ormai messa in vendita, con gli aquilani pressoché esiliati che cominciano a perdere la speranza di rientrare: i cartelli “vendesi” o “cedesi attività” sono la spia più eloquente di questa diaspora contemporanea. Vorremmo che i nostri disegni entrassero a pieno titolo nella storia del domani. Per ora sono ancora collocabili, tristemente, nella grigissima attualità della “fu” città dell’Aquila e del suo maciullato territorio. Invitiamo a partecipare al nostro reportage collettivo, oltre ai cittadini aquilani, gli artisti e agli appassionati di tutta Italia. I loro disegni viaggeranno sul nostro blogspot più veloci di quanto non possano fare le denunce con l’inadeguatezza intrinseca alle parole. Non hanno bisogno di traduzioni: arrivano immediatamente al cuore, e perché no, anche al cervello pensante di chi non si accontenta più delle mistificazioni sull’avvenuta ricostruzione poste in essere dal Governo e da una antidemocratica, pasticciona gestione commissariale”.

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