Rave Party vicino Roma, 258 denunciati in tutta Italia

Per il rave party che si svolse il 13 marzo scorso a Pomezia sono stati alla fine segnalate all’ autorità giudiziaria 258 persone per reati che vanno dalla manifestazione non autorizzata alla invasione di terreni o edifici, fino alla abusiva somministrazione di bevande. Per 53 persone il Questore aveva già adottato la misura di prevenzione […]

Per il rave party che si svolse il 13 marzo scorso a Pomezia sono stati alla fine segnalate all’ autorità giudiziaria 258 persone per reati che vanno dalla manifestazione non autorizzata alla invasione di terreni o edifici, fino alla abusiva somministrazione di bevande. Per 53 persone il Questore aveva già adottato la misura di prevenzione dell’avviso orale. Le indagini, condotte dal commissariato di Ostia, guidato da Antonio Franco, si sono concluse dopo un lavoro durato mesi, che ha richiesto un’articolata attività che ha coinvolto ben 80 uffici di polizia in altrettante province d’Italia. Al momento dell’intervento di polizia e carabinieri, le persone presenti nell’area “occupata” per il raduno musicale, tutti giovanissimi tra i 18 ed i 25 anni, sono risultati provenienti da diverse parti d’Italia. Tra loro anche 4 minori, tra cui una giovanissima di cui era stata denunciata la scomparsa e che, nelle ore immediatamente successive, era poi stata riaffidata ai genitori. Ciò che emerge dagli accertamenti è l’ipotesi che dietro ai rave party ci sia un vero e proprio business. Da quanto emerso, infatti, ai promotori dell’iniziativa, anch’essi tra i denunciati, sarebbe da ricondurre un proprio circuito di noleggio delle dotazioni necessarie per l’allestimento dei raduni musicali, nonché un sistema di reinvestimento anche dell’indotto ricavato dalla vendita abusiva di bevande alcoliche. Non hanno nemmeno trascurato l’aspetto pubblicitario, come dimostrato da alcuni volantini pubblicitari con scritto “Save the rave” e “Rave party is not a crime”, trovati anche in occasione di altri raduni che sono stati intercettati dalle forze dell’ordine in altre province del nord Italia. In vista della stagione estiva è ancora più forte l’appello rinnovato dalla Questura di Roma a vigilare le aree dismesse, anche con la collaborazione delle Polizia Municipali e delle altre Forze di Polizia impegnate nel controllo del territorio.

2 risposte a “Rave Party vicino Roma, 258 denunciati in tutta Italia”

  1. ospite ha detto:

    Le definizioni rave o free party si riferiscono a raduni di protesta contro le leggi e le scelte imposte dai governi, dalle ricche società (che calpesterebbero i diritti delle persone e delle aree in cui edificano i loro stabili) e da chiunque eserciti un controllo e una gestione inopportuni nei confronti della natura e dell’uomo. Queste forme di protesta, q, alcune volte per le strade dove prendono il nome di street rave e altri posti di rilievo sociale che per motivi di abbandono suscitano interesse per questo tipo di manifestazioni. A differenza degli “squat”, che nascono per lo più per esigenze abitative degli occupanti, i rave party non hanno la finalità di prendere definitivamente possesso dell’area in questone, infatti questa viene liberata nel giro di una notte o poco più. I partecipanti del rave sono persone che, insoddisfatte dei baroni e dei gendarmi, per una notte trasformano un posto dismesso in quella realtà che questi ultimi gli negano.
    Essendo quindi anche una forma di protesta, oltre che una rivendicazione di spazi e una richiesta di liberta, ha bisogno di visibilità ma quest’ultima ha portato a partecipare ai rave anche persone a cui l’aspetto sociale di queste manifestazioni non interessa, e così si è arrivati ad un punto in cui ci sono persone che scambiano la protesta per un posto dove darsi al divertimento senza regole. La colpa di ciò va anche ad alcuni mezzi di inforazione e a chi diffonde le notizie, i quali spesso esaltano e gonfiano quest’ ultimo aspetto fino al grottesco, formando un vero circolo vizioso. Viene da chiedersi se la finalità di questi enti non sia in realtà la distruzione di una controcultura evidentemente scomoda per politicanti e ricconi di ogni genere.

  2. ospite ha detto:

    chiedo scusa ho sbagliato a trascrivere 🙂 …Queste forme di protesta, * si svolgono in contesti precisi quali capannoni abbandonati o aree verdi particolarmente trascurate * alcune volte per le strade…

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