Rifiuti: Regioni deluse, decreto non risolve problemi

Le Regioni incassano il decreto sui rifiuti a Napoli ma sollevano più di un dubbio sull’efficacia reale del provvedimento. E lo fanno al termine di un giorno dedicato espressamente dai governatori all’emergenza campana, con lo scopo di mettere a punto una posizione unitaria. E sempre oggi, ha sottolineato non senza una vena di polemica il […]

Le Regioni incassano il decreto sui rifiuti a Napoli ma sollevano più di un dubbio sull’efficacia reale del provvedimento. E lo fanno al termine di un giorno dedicato espressamente dai governatori all’emergenza campana, con lo scopo di mettere a punto una posizione unitaria. E sempre oggi, ha sottolineato non senza una vena di polemica il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, i governatori hanno finalmente conosciuto l’articolato del provvedimento nel corso di un incontro a Palazzo Chigi con il governo, che poi più tardi lo ha approvato. Qualche dubbio lo ha espresso anche uno dei diretti interessati, il governatore della Campania Caldoro, che ha parlato apertamente di un decreto che “non consente di superare concretamente le difficoltà di questi giorni”. Dito puntato anche dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che parla di “decreto deludente e pilatesco”. Il testo approvato dall’esecutivo concede la possibilità alla Campania di fare accordi con le altre Regioni per il trasferimento dei rifiuti, senza passare per il parere della Conferenza Stato-Regioni. Soluzione che, secondo un documento congiunto dei governatori, “non risolve nella sostanza il problema”. E naturalmente non basta: secondo i governatori servono “procedure certe per l’apertura di nuove discariche nella Regione Campania e a tal fine – si legge nel documento – ritiene necessario dare poteri speciali ai Sindaci”. Ciò anche, viene spiegato nella stringata nota finale, “per pervenire a una soluzione complessiva di questa emergenza nazionale, che oggettivamente riguarda tutte le istituzioni della Repubblica: Governo, Regioni e Enti locali”. Aspetto, quest’ultimo, che è stato espresso più di una volta oggi, seppur a livello personale, da Errani. Deluso anche il governatore della Campania Stefano Caldoro, anche se in mattinata si era detto fiducioso sulla possibilità del governo di intervenire in maniera adeguata. Così, ricalcando per molti tratti quanto contenuto nel documento finale della Conferenza delle Regioni, nel tardo pomeriggio ha sparato a zero prendendosela con la scarsa disponibilità mostrata da alcune regioni, si presume del Nord, anche se non l’ha spiegato. “Il provvedimento approvato dal Cdm – ha detto – non è sufficiente perché non consente di superare in concreto le difficoltà”. E ancora: “appare giusta la posizione del premier Berlusconi che chiedeva uno sforzo in più di alcune regioni”. Sulle discariche invece, ha ammesso, “si individuano finalmente le responsabilità e i tempi”, cosa che rappresenta “un passo avanti, anche se sarebbe stato preferibile dare più potere ai sindaci”. Pollice verso del neo-primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris: “ci aspettavamo che il governo facesse qualcosa per Napoli e non lo ha fatto. Il decreto è deludente e pilatesco”. Parlando di Regioni del Nord in mattinata era tornato a ribadire il proprio pensiero il presidente del Veneto Luca Zaia. “La mia Regione – ha affermato a margine dei lavori della Conferenza – è indisponibile ad accettare i rifiuti provenienti da Napoli. Siamo invece pronti ad esportare il know-how necessario per il loro trattamento”. Il tutto non senza precisare “che anche il Piemonte la pensa allo stesso modo”. Sul piatto delle proposte Zaia ha poi messo i poteri speciali da dare agli amministratori affinché vengano realizzate le discariche necessarie. “In ogni caso mi corre l’obbligo ancora una volta dare la mia solidarietà – ha concluso – ai cittadini della Campania e in special modo di Napoli”.

Paolo Teodori

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