Salute: morbillo in 17 regioni, 1994 casi in 7 mesi

Continuano le epidemie di morbillo in Italia. Dal 1 ottobre 2010 al 30 aprile 2011 sono stati 1.994 i casi segnalati al Centro nazionale di epidemiologia dell’Iss da 17 Regioni e Province autonome. Le Regioni con il maggior numero di casi sono state la provincia autonoma di Trento e, nel 2011, quella di Bolzano, insieme […]

Continuano le epidemie di morbillo in Italia. Dal 1 ottobre 2010 al 30 aprile 2011 sono stati 1.994 i casi segnalati al Centro nazionale di epidemiologia dell’Iss da 17 Regioni e Province autonome. Le Regioni con il maggior numero di casi sono state la provincia autonoma di Trento e, nel 2011, quella di Bolzano, insieme a Lombardia, Veneto e Piemonte. Complessivamente queste Regioni hanno riportato quasi l’80% dei casi segnalati tra ottobre 2010 e aprile 2011. Dei 1994 casi segnalati, 387 (19,4%) sono stati classificati come possibili, 835 (41,9%) come probabili e 772 (38,7%) come confermati. Del 94% di questi casi è stato accertato lo stato vaccinale e si è visto che l’88,2% non era mai stato vaccinato contro il morbillo, il 6% aveva ricevuto una sola dose. Le fasce d’età più colpite sono state quelle degli adolescenti e dei giovani adulti, visto che il 60% circa dei casi si è avuto tra i 15 e 44 anni, con un’età media dei casi di 17 anni. Non sono mancate le complicanze, oltre 500, di cui 43 casi di polmonite. Secondo i dati dell’Iss, in almeno 10 Regioni sono ancora in corso epidemie, visto che altre 1.000 schede di segnalazione sono arrivate nei mesi di maggio e giugno e sono ora in elaborazione. La maggior parte (oltre 700) da Bolzano, dove l’età media dei soggetti colpiti è di 13,5 anni, dunque inferiore a quella delle altre Regioni. Questo, ipotizza l’Iss, per la minore copertura vaccinale (71% nel 2009) rispetto alla media nazionale (90%) e quindi la più giovane età dei soggetti sfuggiti al vaccino. Il morbillo sta comunque riemergendo in tutta Europa con oltre 30.000 casi segnalati nel 2010, il numero più elevato di casi annuali riportati in Europa da oltre dieci anni. Anche nel 2011 c’é stata un’alta incidenza di segnalazioni con epidemie in Francia, Spagna e Belgio.

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