Melania Rea: Dna sotto unghia anulare

Il rinvenimento di tracce di Dna femminile sotto l’unghia del “quarto dito sinistro” – come recita la perizia medico-legale, in pratica l’anulare – di Melania Rea, richiama per associazione l’anello d’oro con un solitario che la donna indossava sembra proprio a quel dito, insieme alla fede nuziale, e che fu ritrovato accanto al corpo nel […]

Il rinvenimento di tracce di Dna femminile sotto l’unghia del “quarto dito sinistro” – come recita la perizia medico-legale, in pratica l’anulare – di Melania Rea, richiama per associazione l’anello d’oro con un solitario che la donna indossava sembra proprio a quel dito, insieme alla fede nuziale, e che fu ritrovato accanto al corpo nel Bosco delle Casermette (Teramo). Si tratta dell’anello di fidanzamento della donna, scoperto durante il secondo sopralluogo nella pineta del Teramano. L’anello era a una certa distanza dal corpo, e le ipotesi circolate su questa circostanza erano che Melania se lo fosse tolto lanciandolo per sfregio contro il suo aggressore o che si fosse sfilato dal dito durante la colluttazione. I familiari della donna, peraltro, ospiti di alcune trasmissioni televisive, avevano ricordato che quell’anello le andava largo, perché negli ultimi tempi era dimagrita. Ora però, con il ritrovamento delle tracce di Dna femminile, potrebbe farsi strada l’ipotesi che l’anello le sia stato sfilato da una donna, forse, come sostengono i legali di Parolisi, la stessa assassina. Oppure, Parolisi ha avuto una complice, possibilità prefigurata anche dai colpi inferti post mortem sul cadavere di Melania, molto tempo dopo quelli che ne hanno causato la morte. E comunque mentre Salvatore era impegnato con carabinieri, amici e volontari nelle ricerche della moglie.

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