Al via la 40esima Sagra della Porchetta Italica di Campli

“Oh! che ddore di purchette belle, calle, sapurite…tra li cibbe chiù squisite la purchette è prifirite…”(Lamberto De Carolis, Inno alla porchetta). Compie 40 anni la Sagra della Porchetta Italica di Campli (dal 18 al 21 agosto 2011) nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia e per la gradita occasione la Pro-Loco Città di Campli con il patrocinio […]

“Oh! che ddore di purchette belle, calle, sapurite…tra li cibbe chiù squisite la purchette è prifirite…”(Lamberto De Carolis, Inno alla porchetta).

Compie 40 anni la Sagra della Porchetta Italica di Campli (dal 18 al 21 agosto 2011) nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia e per la gradita occasione la Pro-Loco Città di Campli con il patrocinio del Comune di Campli e del Bim Vomano Tordino di Teramo, hanno allestito un evento gastronomico e culturale all’insegna della qualità, dell’innovazione e del buongusto.

La manifestazione inizia ufficialmente giovedì 18 agosto con l’apertura degli stand gastronomici e con lo spettacolo itinerante “The folk band”, poi in serata si esibiscono i “Tequila e Montepulciano Band”. Venerdì 19 è la volta dello spettacolo musicale “Odissea”, mentre sabato 20 agosto protagonisti sono gli “Aura”. Grazie alle 20mila presenze giornaliere ed alle circa cinquanta porchette vendute ogni sera lo scorso anno, fanno sapere gli amici Camplesi, la kermesse si appresta a vivere una Sagra da sempre “tricolore” decisamente interessante per la promozione delle tipicità locali in Abruzzo e nelle regioni vicine. Per l’affermazione del made in Italy nel mondo.

“Scoprire il perché del primato sulla Porchetta di Campli – scrive lo storico Nicolino Farina nel suo nuovo libro “Porchetta Italica di Campli” – di come questo cibo prelibato sia vanto e l’orgoglio della ricca gastronomia dei camplesi, è stato un lungo viaggio nella storia e nelle civiltà dal Risorgimento al Rinascimento, dal Medioevo ai Romani, dagli Italici della necropoli di Campovalano dell’Età del ferro agli Italici del villaggio di Coccioli dell’Età del bronzo”.

Il nuovo Presidente della Pro-Loco, Francesco D’Isidoro, e il vice presidente Domenico Chiodi, insieme al Direttivo, hanno le idee chiare in proposito. A cominciare dalla promozione multimediale dell’evento: sei giovani avvenenti signorine abruzzesi indossano la t-shirt ufficiale della 40° Sagra della Porchetta Italica di Campli, per comunicare a tutti la speranza in un futuro migliore, prospero per tutti, e la fiducia dei giovani camplesi nel loro territorio, nelle sue straordinarie ricchezze che sono il nostro vero “petrolio”. Grazie a quella cultura materiale (reale) capace di creare lavoro e sviluppo, di attrarre investimenti e milioni di turisti da tutto il mondo (in primis dall’Oriente), in grado di renderci tutti “ricchi” come accade nei paesi arabi con l’oro nero in grado di finanziare i principeschi grattacieli stratosferici che sfidano la gravità. In Abruzzo, le ricchezze non mancano. Le prerogative ci sono tutte per una 40esima edizione di grande successo.

Il divin porcello, i vini, i formaggi, la birra, i tartufi, il miele, l’olio d’oliva extravergine, la gassosa di Campli e le tante altre leccornie camplesi fanno da cornice, con le radici ben salde nella storia e nella tradizione popolare, alla più importante kermesse enogastronomica e culturale abruzzese. Alla quale sono invitati a partecipare i fratelli Aquilani ospiti delle nostre terre dopo il disastroso terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009 (Mw=6.3). Sponsor ufficiale: Globo. La Città di Campli è da sempre accogliente, vigorosa, forte e gentile come la gente d’Abruzzo. Si comincia alle ore 18 di sabato 13 agosto con la presentazione ufficiale nella Sala Consiliare di Palazzo Farnese del nuovo libro di Nicolino Farina “Porchetta Italica di Campli”, un excursus storico-letterario  sul porco, in occasione del quarantennale, con un ricordo di Lamberto De Carolis autore dell’Inno alla porchetta in occasione della 7° Sagra camplese, domenica 30 agosto 1970. E del Dvd fotografico con commento musicale delle ultime cinque edizioni della Sagra (dal 2005 al 2010) immortalate dagli scatti di Nicolino Farina, per rendersi effettivamente conto delle potenzialità di un Evento culturale regionale di portata internazionale, allestito nella cornice medievale della capitale farnese. Che domenica 21 agosto ospita l’Olimpiade della porchetta made in Campli per l’elezione del Miglior Porchettaio 2011, tra i dieci Maestri partecipanti già selezionati ufficialmente: Mercurii Luciano (Colledara), Di Angelo Salvatore (Molviano di Campli), Pallotta Fulvio (Teramo), Bosica Renato (Teramo), Cappuccelli Maria (Campli), Fagioli Massimo (La Traversa di Campli), Bosica Daniele (Castellalto), Di Stefano Lucio (Colledara), Foco Andrea (Campli), Falasca Emidio (Teramo).

La Sagra ambisce alla porchetta “in cerca d’Autore”, per incoronare il Re della specialità. Alle ore 11:30 una delegazione di giornalisti ed esperti sarà accompagnata da guide dell’Ufficio turistico del Comune in uno speciale tour per conoscere i tesori di Campli: Centro storico, Santuario della Scala Santa, Chiesa Cattedrale di Santa Maria in Platea e Museo Archeologico Statale con i suoi preziosissimi reperti italici della necropoli (5mila tombe) di Campovalano. La Città di Campli offre soprattutto importanti eventi culturali: il Museo Nazionale Archeologico resta aperto fino alle ore 24 (sopra i 65 anni e sotto i 18 anni si entra gratis); presso il Palazzo Farnese è allestita la mostra d’arte di Pino Procopio, con le sue “Note dentro le mura”, tra mito e realtà (ingresso gratuito). Si potrà nel frattempo degustare la porchetta disponibile in dieci differenti siti sparsi nel Centro storico ed uno al bivio di Campli in località “la Traversa”. Sarà inoltre possibile visitare la mostra di Jean Della Valle nel porticato della “Casa del Medico”. Il Santuario della Scala Santa, luogo di culto che molti fedeli ricercano per ritemprare lo spirito, rimarrà aperto durante la manifestazione. I parcheggi organizzati presso il palazzetto dello sport di Piane Nocella e il campo di calcio di Contrada Cappuccini, saranno collegati al Centro Storico di Campli con quattro bus-navetta gratuiti (tre provenienti dalla fascia costiera). Un servizio di auto-navette per diversamente abili, sarà disponibile su richiesta telefonica. La Croce Rossa locale renderà attivo da Campli il servizio di 118. L’associazione teramana “Federica e Serena”, nata per ricordare le due giovani studentesse in medicina vittime del sisma di L’Aquila, sarà presente alla kermesse con un proprio stand, per promuovere un progetto di ricerca medica. Alla Sagra sono state invitate le Autorità civili, militari e religiose locali. Quattro giorni all’insegna dell’alta qualità con vetrine e degustazioni di prodotti tipici abbinati ai vini locali (apertura stand ore 17 anche per gli acquisti). Quest’anno alla degustazione delle dieci porchette “tricolori” concorrenti, saranno abbinati non solo i vini prodotti dalle cantine Strappelli di Torano e Cioti di Paterno di Campli. “La grande tradizione camplese ha fatto scuola – fa notare il giornalista e scrittore Nicolino Farina – ancora oggi per tutto il Teramano la nostra porchetta si distingue da tutte le altre dal fatto di non usare tra gli aromi l’essenza di finocchio selvatico”. Dunque, una signora porchetta! Da gustare in tutta serenità. Entusiasta è il nuovo presidente della Pro-Loco Città di Campli, Francesco D’Isidoro, che annuncia una novità di assoluto rilievo per la Sagra della Porchetta Italica e per i giurati chiamati ad eleggere il “Miglior Porchettaio 2011”, domenica 21 agosto.

“Siamo lieti di poter ospitare l’Olimpiade dei maestri porchettai aprutini, apprezzati in tutto il mondo: la nostra kermesse estiva – rivela D’Isidoro – è sicuramente da annoverare tra le migliori celebrazioni delle tradizioni enogastronomiche italiane, come riconosciuto da tutti. Quest’anno desideriamo far sposare la Porchetta Italica di Campli con una birra artigianale locale prodotta nel nostro territorio”.

A Campli la Regina assoluta è sua maestà la Porchetta in un campionato sui generis che vede contendersi, tra i Maestri partecipanti, il prestigioso titolo di Miglior Porchettaio dell’anno. Si prevedono oltre 50mila presenze nella settimana del dopo Ferragosto, in una città che può vantare la presenza di un museo statale di arte sacra. “La porchetta camplese – rivela lo storico Nicolino Farina – è un cibo popolare e di festa, una vera opera d’arte del palato, un monumento del gusto per l’intera umanità: a Campli la porchetta ha origini antichissime e rappresenta una cultura culinaria che da secoli e secoli si tramanda ininterrottamente attraverso le generazioni”. Evento culturale ed eno-gastronomico unico ed originale che fin dal 1964 intende valorizzare e celebrare la Porchetta Italica, consacrata dal successo conseguito al Vinitaly ed al Salone del Gusto di Torino. “Gli Statuti di Campli – sottolinea Farina – hanno una caratteristica particolare: sono gli unici ad avere norme molto specifiche e dettagliate sulla porchetta. Normative assenti in tutti gli Statuti conosciuti nel teramano e in Abruzzo. Esiste qualche piccola eccezione (Silvi) che in ogni caso, nelle forme di regolamento sulla porchetta, non raggiunge il valore e la forma così particolareggiata come nei Codici di Campli”.

La “Cronaca teramana dei banditi”, scritta dal sacerdote camplese don Giuseppe Iezzi tra il 1661 e il 1683 – come leggiamo negli studi di Nicolino Farina – riporta con gran dovizia di particolari (compresa la data) la notizia di un furto subito al di là del fiume Vomano da un vasaio della rinomata scuola di Nocella e un macellaio di Campli. “E’ palesemente assurdo – spiega Farina – che il macellaio camplese si recasse oltre il Vomano a vendere la carne! Andava a vendere la Porchetta Italica e i due furono derubati dei loro incassi”. Una testimonianza indiscutibile.

“Il maiale di Campli – afferma Farina – era un animale allevato anche per essere cotto intero, e non solo per i prelibati prosciutti e insaccati, così cari alla tradizione contadina di tutto l’Abruzzo. La porchetta era un prodotto tutelato da qualsiasi contraffazione: per la sua realizzazione non si poteva usare altra carne. La qualità dei maiali, del loro allevamento e l’antica tradizione hanno creato il successo della porchetta camplese”. L’evento farnese prevede un pensiero-omaggio al compianto professore Giammario Sgattoni (padre del logo ufficiale della manifestazione, registrato dalla Pro-Loco Città di Campli) ed ai nostri fratelli Aquilani. Campli ha quattro chiese danneggiate dal sisma del 6 aprile 2009 (san Francesco, la Misericordia colpita pure da un fulmine sul campanile, San Paolo e San Pietro in Campovalano) ma sia la Scala Santa sia la Chiesa Cattedrale, che hanno miracolosamente resistito al terremoto, saranno aperte ai fedeli, come assicura don Antonio Mazzitti che fin dal 1964 volle gestire personalmente la festa dell’Immacolata Concezione nella Cattedrale di Santa Maria in Platea. Festa dedicata ogni anno, nel mese di settembre, alla Madre di Dio, Patrona della Città di Campli. Sicuramente da riscoprire e valorizzare, durante la Sagra della Porchetta Italica, è il Corteggio storico di Ortona che nelle scorse edizioni ha allietato cittadini e visitatori, in onore di Margherita d’Austria e del gemellaggio tra Campli e Ortona, già feudi dei Farnese e arcidiocesi unica per 218 anni. “Crediamo che Campli oltre ai suoi beni culturali – dichiara il presidente Francesco D’Isidoro – abbia saputo conservare anche una nobile tradizione gastronomica: la Porchetta italica”. Già Margherita d’Austria ne parlava negli Statuti della Città di Campli che celebrano i maestri porchettai. In buona compagnia di altri quattro Statuti comunali in Abruzzo, dai quali si evince che i Camplesi furono i primi a vendere la loro porchetta al di là dei propri confini. “La nostra storia recente – spiega lo storico Farina – rivela che la Sagra è nata quasi per caso: correva l’anno 1964 quando l’allora sindaco Ubaldo Scevola, il direttore dell’Ente per il turismo Arturo Favazza ed il giornalista Fernando Aurini, sulla base delle scoperte archeologiche di ossa di maiale nelle 600 tombe pre-romane della vicina necropoli di Campovalano, pensarono di realizzare la prima grande festa del prodotto più tipico della culinaria camplese: immediatamente per la porchetta di Campli si coniò l’appellativo di Italica”. Nei locali e negli stand allestiti nel Centro storico di Campli, nella quattro giorni di festa si possono degustare ed acquistare vini, formaggi, tartufi, miele, olio d’oliva e leccornie. Grazie alla Pro-Loco si mantiene viva una tradizione millenaria ancora oggi strettamente legata all’economia locale. Porchettai si diventa. E’ un’arte che i giovani camplesi devono riscoprire e valorizzare. Consolidato è il rapporto con l’Università di Teramo, grazie al professor Dino Mastrocola, preside della Facoltà di Agraria. Sulla scia della tradizione la Pro-Loco di Campli porta avanti un discorso di fruttuosa collaborazione. Domenica 21 agosto 2011 dalle ore 12:30, presso il ristorante Parco dei Piceni di Campovalano di Campli, avrà inizio l’Olimpiade gastronomica dei dieci migliori Maestri Porchettai selezionati (che compaiono per la prima volta sul manifesto ufficiale della Sagra), con il prelievo dei dieci assaggi serviti ai delegati della Giuria (formata da giornalisti ed esperti) chiamati a gustare la prelibata pietanza. Nel pomeriggio a partire dalle ore 18 ci sarà lo spettacolo itinerante dei “Caferza” e in serata quello di “Alberto e il suo organetto”.

Alle ore 20:30 si terrà la premiazione in piazza Vittorio Emanuele II del “Migliore Porchettaio 2011” della 40ma Sagra della Porchetta Italica di Campli. Alle 21 lo spettacolo musicale. Lo scorso anno (80mila presenze, decine di migliaia di panini farciti di porchetta venduti: andarono a ruba oltre 200 porchette con una media di 400 panini a porchetta) tra la spettacolare folla festante in un caleidoscopio di ovazioni, colori, sapori ed emozioni, a laurearsi campione fu Nicolino Mercurii di Colledara, con 548 voti. Secondo classificato Angelo Di Salvatore (voti 536,5); terzo classificato Andrea Foco di Campli (voti 528). A riprova dell’indiscutibile qualità delle porchette in concorso, un tempo prescelte dal Camerlengo di Campli prima della libera vendita, si è voluta preservare la tradizione. Oggi vengono giudicate da una Giuria “popolare” di degustatori vocati a valutare la qualità delle carni, la cottura e, particolare non secondario, la consistenza della crosta (“il segreto è nella sbollentatura” – rivela Nicolino Farina) che deve risultare fragrante e gustosa al palato. Una tradizione fissata negli Statuti medievali delle città abruzzesi di Penne, Silvi, Campli, Atri e Teramo, e nei Regolamenti municipali del 1877 che distingue i beccai-macellai dai porchettai. Tutte le porchette selezionate sono ottime ma per scegliere le tre eccellenti, nel rispetto dell’antica tradizione del Camerlengo, la sola autorità deputata a dare l’assenso alla vendita della porchetta solo dopo averla assaggiata assicurandosi della qualità del prodotto, sono stati chiamati giornalisti, autorità ed esperti di enogastronomia, tra cui una delegazione di porchettai. “La Giuria popolare – rivela Farina – vuole solo dare uno stimolo in più ai selezionati maestri porchettai partecipanti alla Sagra: un modo per far perpetuare al meglio la loro raffinata arte culinaria, tutto a vantaggio della qualità del prodotto e del palato del consumatore”. A Campli, insomma, si vive ogni anno un’emozione particolare perché iniziative come questa sono il petrolio della nostra terra, da tutelare e valorizzare in tutte le sedi: auspichiamo la certificazione europea Igp perché la Porchetta Italica è una delle risorse preziose che abbiamo, insieme al turismo, ai tesori d’arte e di scienza, per moltiplicare la nostra ricchezza e per superare la crisi economica mondiale. Come gli spiedini di pecora cotti alla brace. L’Amministrazione comunale di Campli intende tutelare la qualità della Porchetta italica nel mondo. La salvaguardia del nostro prodotto, oltre alla promozione internazionale per la certificazione di qualità Igp, è sicuramente uno degli obiettivi della Sagra che, fin dalla prima edizione, caso unico in Abruzzo, ha assegnato un Premio alla migliore porchetta tramite una Giuria di esperti presieduta dal dottor Nicola Biagio Natali, istituzione vivente della manifestazione. Insieme alla Pro-Loco Città di Campli bisogna difendere la qualità della Porchetta Italica: per noi abruzzesi è un dovere perché il prodotto è un passaporto di qualità per tutti gli italiani nel mondo che gustano il nostro panino farcito. La Sagra di Campli intende spingere i maestri porchettai della Provincia di Teramo (e non solo) a migliorare e perfezionare sempre più la loro arte culinaria, a vantaggio della qualità. La porchetta, tuttavia, è da gustare e servire sia con il tradizionale panino tondo (la rosetta) che veniva cotto nello stesso forno della prelibata pietanza sia sul piatto. Un primato storico assoluto. Fin dagli anni Cinquanta e Sessanta del Ventesimo Secolo, nel Centro storico di Campli, infatti, vi era l’uso di cuocere la porchetta, infilata in un palo di legno, nei forni a legna usati per il pane. “Tre erano i forni più importanti – ricorda Farina – quello di Meloni, Farina (Battaiule) e Alleva (Ciancianella); e tre erano i grandi maestri porchettai-macellai: Meloni Giggino, Meloni Salvatore, (eredi di un’antica famiglia di porchettai) e Armando Di Carlo (continuatori ed allievo dei famosi Ricci)”. Speriamo che prima o poi arrivi il riconoscimento ufficiale e la tracciabilità della Porchetta Italica di Campli che merita di sbarcare (in vendita diretta con il classico camioncino) nei mercati esteri, tra le “avenue” di metropoli come New York. Perché la Porchetta Italica di Campli unica ed inimitabile, con il grasso che cola via durante la cottura nel forno a legna, è molto più di un semplice porcellino arrostito. E’ un toccasana per le coronarie, assicurano gli esperti. Per capire i segreti del Divin Porcello celebrato da Boccaccio e gustato dalle popolazioni italiche fin dal XII Secolo A.C., a Ripoli di Colonnella fin dal 5.000 a.C. ed a Coccioli di Campli fin dal 3.400 a.C., ogni anno viene stilato un programma ricco di iniziative e suggestioni letterarie. “Il nostro gruppo Pro-Loco è sempre più compatto e forte che mai, naturalmente valorizziamo la cultura, per ribadire la nostra territorialità” – afferma Francesco D’Isidoro. “I porchettai camplesi – sottolinea Farina – sono tuttora dei capiscuola e la porchetta camplese si differenzia e si distingue da quella preparata in Umbria, nelle Marche, nel Lazio, in Toscana e in Sardegna per un diverso concetto di aromatizzazione”.

La ricerca storica, letteraria, bibliografica, filologica ed archivistica di Nicolino Farina, invita il Lettore a intraprendere un viaggio nel tempo alle origini antiche dell’allevamento del maiale e dell’uso della porchetta nella tradizione camplese. “Tradizione che è nata – scrive Farina – grazie alle caratteristiche morfologiche del territorio, ricco di boschi, valli, montagne e colline, e mantenuta viva dal sapiente sapere dei maestri porchettai della città dei Farnese. Ricerca e intuizione che hanno fatto scoprire alcuni dei segreti della “Porchetta Italica” di Campli come il ghiaccio delle neviere di Battaglia che permetteva d’estate di refrigerare i locali dove le Porchette già “attaccate”(pronte per il forno) si lasciavano “riposare” per 24 ore, o la tecnica della lavatura del maiale (sbollentatura) con acqua bollente salata e aromatizzata con erbe selvatiche del circondario, o, ancora, l’assenza del finocchietto tra gli aromi”. I maestri porchettai camplesi ne hanno tramandato l’uso “…ma s’attacche li Camplise a la pagine di storie e te’ sempre lu primate di stu cibbe rinnumate”(Inno alla porchetta, di Lamberto De Carolis). “La porchetta – fa notare Nicolino Farina – è un cibo di strada d’irresistibile bontà ma gustare quella Italica a Campli, nelle piazze e nelle vie del suggestivo centro storico, diventa un’occasione d’Eccellenza”.

Altri progetti sono poi in cantiere nella città farnese. “E’ in itinere la realizzazione di un parco archeologico” – rivela il Sindaco di Campli, Gabriele Giovannini. Insomma, se avesse una colonna sonora ufficiale da poter ascoltare tra le vie del borgo medievale, la Sagra della Porchetta Italica di Campli meriterebbe le splendide sonorità del kolossal cinematografico “Il Gladiatore” del regista Ridley Scott e dei compositori Hans Zimmer e Lisa Gerrard. La tenacia degli Abruzzesi non solo non si ferma ma si perfeziona nel tempo grazie ai giovani di Campli. “Mi piacciono i maiali – ricorda il primo ministro britannico Winston Churchill (1874-1965) – i cani ci guardano dal basso. I gatti ci guardano dall’alto. I maiali ci trattano da loro pari”.

Nicola Facciolini

 

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