Rabbia inglese

E’ morto stamani il ventiseienne pregiudicato ferito ieri sera a Croydon, trovato, secondo Scotland Yard, in fin di vita in un’auto, nel corso dei violenti disordini e saccheggi scoppiati nel sud della capitale. Intanto la guerriglia urbana che da tre giorni è divampata nella Capitale non si placa ed anzi divampa in numerosi quartieri e […]

E’ morto stamani il ventiseienne pregiudicato ferito ieri sera a Croydon, trovato, secondo Scotland Yard, in fin di vita in un’auto, nel corso dei violenti disordini e saccheggi scoppiati nel sud della capitale. Intanto la guerriglia urbana che da tre giorni è divampata nella Capitale non si placa ed anzi divampa in numerosi quartieri e in altre città britanniche, tra cui Manchester, Birmingham, dove è stato dato alle fiamme un commissariato, Liverpool e Bristol. La ribellione si è estesa da nord a sud grazie al tam tam via Twitter e Blackberry, tanto che le atuorità hanno annunciato un giro di vite: “Arresteremo chiunque cercherà di radunarsi usando i social network”. Gli agenti di polizia vengono affrontati con mazze da baseball e spranghe di ferro e nei quartieri di Ealing e Clapham sono stati schierati i mezzi blindati nelle strade. Il ministro dell’Interno britannico, Theresa May, ha però escluso l’ipotesi di fare scendere in strada l’esercito per sedare la guerriglia urbana: “L’ordine pubblico si basa sul consenso”, ha detto. Commentando la grave situazione della capitale i principali quotidiani britannici hanno esplicitamente parlato nei loro titoli di “anarchia”. Un’escalation che ha spinto il premier David Cameron a rientrare precipitosamente ieri sera dalle ferie in Toscana per presiedere questa mattina una riunione d’urgenza.  Partita tre notti fa da Tottenham, la rivolta innescata dall’uccisione da parte della polizia di un giovane ventinovenne nero, non sembra ancora avviarsi verso una conclusione, mentre  Cameron ha annunciato che anche questa notte saranno schierati 16mila agenti per le strade della capitale. E rivolgendosi ai rivoltosi, ha detto: “Non solo state danneggiando la vita degli altri, ma le vostre stesse vite. Se siete abbastanza adulti per commettere questi reati lo siete anche per affrontare la punizione”. Cameron ha anche confermato la convocazione di una seduta straordinaria del Parlamento per giovedì 11 agosto, subito prima della chiusura estiva. Le persone fermate perché sospettate di avere preso parte ai disordini e ai saccheggi, ha riferito Steve Kavanagh, vice capo della Metropolitan Police, sono 525. Di queste, circa 100 sono le persone formalmente accusate.  Ed oggi sono state tratte in arresto tre persone con l’accusa di omicidio nei confronti del 26enne pregiudicato di Croydon, prima vittima dei tafferugli. Ed è  polemica sull’efficacia dell’intervento delle forze dell’ordine: la tv satellitare Sky News ad esempio ha mostrato la zona di Clapham Junction completamente in mano a bande di giovani, che hanno assaltato tutti i negozi (un’agenzia di scommesse, un fast food e un salone di bellezza) che trovavano senza incontrare nemmeno un agente sulla loro strada. “Daily Star”, “Daily Mail” e “Sun” hanno esplicitamente parlato nei loro titoli di apertura di anarchia. La London Fire Brigade, i Vigili del Fuoco della capitale britannica, considerano la notte scorsa la più difficile “nella storia recente”. La centrale di controllo della Lfb ha risposto a 2.169 chiamate di soccorso tra le 18 di ieri e le 7.19 di questa mattina, circa 15 volte il numero di chiamate normalmente ricevute in una giornata media. Inoltre, come riporta la Bbc, Scotland Yard comunica che nelle prossime 24 ore saranno in servizio a Londra 13mila agenti e che stanotte verrà “impiegata ogni risorsa” per proteggere Londra. Negli scontri della notte scorsa, riferisce sempre la polizia, sono rimasti feriti 44 agenti. Feriti anche 14 cittadini rimasti coinvolti nelle violenze, tra cui un uomo di 60 anni che ha riportato gravi lesioni alla testa. A Londra, dove disordini e saccheggi sono avvenuti a Clapham Junction, Newham, Lewisham, Bethnal Green, Peckham, East Dulwich e Clapham, sono stati dispiegati circa 1.700 poliziotti. L’Associazione delle compagnie di assicurazione britanniche ritiene che i danni provocati potrebbero ammontare a “decine di milioni di sterline”. L’amichevole Inghilterra-Olanda, in programma domani a Wembley, è stata annullata. La decisione è stata assunta per ragioni di ordine pubblico, a causa dei gravi disordini che stanno sconvolgendo diversi quartieri di Londra. È stata la Football Association, la Federcalcio inglese, ad annunciare «con rammarico» in un comunicato la cancellazione dell’amichevole fra le due nazionali.  E’ stato anche rinviato l’incontro tra il West Ham e l’Aldershot Town, valido per la Carling Cup. È stata la stessa polizia e chiedere al West Ham di rinviare l’incontro di 24 ore, informa il club in una nota. Tutti gli eventi pubblici nella capitale inglese sono sospesi per la necessità di utilizzare le forze di polizia contro le bande di teppisti. Stessa sorte hanno subito altri due incontri previsti per martedì: Charlton Athletic-Reading e Crystal Palace-Crawley Town. Dopo lo scandalo intercettazioni, il governo inglese è di nuovo al centro di una situazione incresciosa e dopo aver rischiato di spaccarsi sulla vendita della tv satellitare BSkyB a Rupert Murdoch, si attende dure reprimende da parte dei cittadini e della opposizione. Già a Giugno erano scopiate protese contro la volontà di voler abbandonare la riforma del sistema sanitario nazionale, secondo i principi di “tagli e crescita” adottati dalla coalizione liberaldemocratica, con l`obiettivo di portare la spesa dal. 43% al 38,7%. Già due mesi fa, ad un anno dal suo insediamento, i giornalisti parlavano di un governo dalla “rivoluzione incompiuta”, con un esordio esecrabile del primo governo britannica di coalizione, costretto a fare marcia indietro, a fronte di una eccessiva e caotica produzione legislativa, figlia del tradizionale incedere politico britannico,  dove si moltiplicano gli annunci per vedere l`effetto che fa. Londra, ignorando anche gli inviti alla cautela promossi dall`Ocse, ha deciso di mettere riparo alla crisi del credito che l`ha schiacciata su un disavanzo pari al 10% del Pii, un debito pubblico stellare, nel volgere di una legislatura. Una correzione da miliardi di sterline di cui tre quarti almeno sul fronte della spesa, destinata a tornare al 38,7% del Pil contro il 43% di oggi. Significa tagli del 22% al Welfare, del 25% agli Interni, del 30% allo Sport, dell`8% alla Difesa, solo per fare qualche esempio. Contemperare le esigenze di risparmio con quelle di rilancio, in questo contesto, è avventura acrobatica, difficile anche per un temerario come David Cameron. Oltre ad inciampi su sanità e giustizia, non vanno dimenticati la riduzione del bilancio della Difesa per ragioni prevalenti di contabilità e la diversificazione energetica su nucleare e rinnovabili per far fronte all`asciugarsi dei pozzi del Mare del Nord. Inoltre la riforma sulla istruzione, passaggio delicato in un Paese che è vittima di retaggi di classe come nessun altro in Europa. In questo ambito l`emergenza è l`innalzamento del livello di scolarizzazione oltre il limite della barriera sociale, con opposta strategia per le università, in cui le  rette sono state triplicate e oggi veleggiano attorno alle 9mila sterline l`anno, ma non ancora abbastanza per far fronte ai tagli. Complicati anche gli impegni e le manovre in politica estera.  La priorità è l’Afghanistan, da cui Cameron vorrebbe ritirare le truppe entro il 2015. Pur insistendo sulla ferma volontà di difendere i percepiti interessi nazionali, il nuovo governo ha adottato un atteggiamento pragmatico e tutto sommato costruttivo nei confronti dell’Unione Europea, una conseguenza del difficile equilibrio tra la parte più euro-scettica dei conservatori e quella più filo-europea del partito di minoranza della coalizione, i Liberal-Democratici. Cameron considera il rapporto con gli Stati Uniti fondamentale e la NATO come la pietra angolare della sicurezza britannica ed europea, ma sembra pronto a ri-bilanciare la relazione con Washington rispetto agli anni di Blair, quando il Regno Unito è stato spesso accusato di condurre una politica gregaria nei confronti degli USA. A livello mondiale, Cameron è incline a rafforzare i rapporti con le potenze emergenti, a partire dall’India, e a sostenere l’economia britannica attraverso una diplomazia commerciale più attiva. La politica di difesa, compreso il deterrente nucleare, è sotto revisione, anche al fine di ridurre il deficit pubblico. E, fra tanti problemi, scandali e ribellioni, non lo aiutano certo a trovare la pace per scelte tanto delicate.

Carlo Di Stanislao

 

 

 

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