Teramo, XI Palio del Barone Roberto conquistato dagli azzurri del rione Terravecchia

“Tutto è numero. La miglior cosa in qualsiasi azione è il kairos, cogliere il momento giusto”(Pitagora). Magno gaudio a li nobili madonne e messeri convenuti a Tortoreto nel 150mo anniversario dell’Unità d’Italia. In particolare agli azzurri del rione Terravecchia che il 16 agosto 2011 si sono aggiudicati l’Undicesimo Palio del Barone Roberto di Turturitus AD […]

“Tutto è numero. La miglior cosa in qualsiasi azione è il kairos, cogliere il momento giusto”(Pitagora). Magno gaudio a li nobili madonne e messeri convenuti a Tortoreto nel 150mo anniversario dell’Unità d’Italia. In particolare agli azzurri del rione Terravecchia che il 16 agosto 2011 si sono aggiudicati l’Undicesimo Palio del Barone Roberto di Turturitus AD 1234, nella suggestiva cornice medievale di Tortoreto in provincia di Teramo, conquistando il favoloso drappo istoriato dall’artista Emanuela Multari premiata, nella gremita piazza della Fiera, dal Sindaco Generoso Monti e dall’Assessore alla cultura e turismo, Alessandra Lucia Richi. La contrada della Tortora batte la contrada del Corvo alla presenza di oltre 500 figuranti del corteggio storico e di migliaia di visitatori ospiti del Barone. Nei tradizionali giochi medievali, dopo l’offerta dei doni della terra (terra, olio, vino, grano e acqua) alla Santa Madre Chiesa e al Barone Roberto che ha omaggiato della preziosa oliera Rinaldo di Brunforte vicario dell’Imperatore, Terravecchia si è imposta sul rione Terranova con una schiacciante vittoria violando (per la prima volta in questo terzo lustro) la parità dei trofei vinti con i verdi di Terranova ed arricchendo il conto dei cinque palii conquistati nei primi dieci anni di questa nobile festa a forte rilevanza regionale (www.paliodelbarone.it). Il taglio del tronco di legno, il tiro della stazza al “matonne di creta”, la pesca del pomo e il tiro alla fune, hanno decretato il trionfo dei contradaioli di Terravecchia.

Il Medioevo rivive magicamente protagonista dell’estate aprutina grazie all’infaticabile Ennio Guercioni presidente dell’Associazione culturale “Due Torri” di Tortoreto, per dare vita, anima e corpo a un Grande Evento culturale che ogni anno si fregia del plauso del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nonostante la fresca brezza estiva, tutto è filato liscio come l’olio. Capitano del Popolo è il Sindaco Generoso Monti alla testa di oltre 500 figuranti con le delegazioni ufficiali dei Palii ospiti insieme ai cavalieri belligeranti di San Severino Marche vincitori del Premio Italia Medievale. Messere Metellio diretto in Terrasanta dopo la sosta della “sua fera” al caravanserraglio, ha meravigliato e stupito tutti con le sue esilaranti battute. Catapultati nell’Anno Domini 1234 al tempo del Barone Roberto (interpretato da Gabriele Barcaroli) e dell’imperatore Federico II di Svevia, cittadini e turisti (oltre 11mila persone hanno animato i tre giorni di festa) si sono lasciati stregare dall’atmosfera medievale di Tortoreto: le due frazioni, il lido e il centro storico, sono così convolate alla giusta causa della comune memoria storica. Roberto parteggiava per l’imperatore Federico II nelle lotte tra il Papato e l’Impero. Quando l’imperatore sconfisse la Lega lombarda, assegnò al Barone Roberto un prigioniero da sorvegliare, il piacentino Omodeo Contanello, catturato da miliziani del Sacro Romano Impero e presente in ceppi tra i figuranti del corteggio, custodito nel castello e graziato a furor di popolo dopo un’aspra battaglia tra scaramucce, giudizi e sentenze a colpi di vere spade scintillanti, tra Guelfi e Ghibellini.

Alla corte del Barone Roberto di Turturitus, significativa è come sempre la partecipazione delle delegazioni ospiti del Palio del Duca di Acquaviva, del Palio della Cavalcata dell’Assunta di Fermo, del Palio dei Castelli di San Severino Marche, del Corteo storico di Guardiagrele e gli sbandieratori di Porta Solestà (Ascoli Piceno). In piazza della Fiera e in piazza Libertà, la caccia al biglietto introvabile per la Cena dei Nobili è finita in poco tempo. Registrato il tutto esaurito anche per la Cena dei Nobili, quaranta euro a testa. Rispettati i limiti di sicurezza, accoglienza e capienza di piazza Libertà. In questa undicesima edizione davvero fantasmagorica, per la seconda volta a Tortoreto, i mestieranti medievali, l’Università di Grattazzolina e, in esclusiva per la regione Abruzzo in una festa medievale, i giovani mangiafuoco-acrobati africani degli Asante Kenya direttamente da Nairobi (www.asantekenya.it).

Spettacolari le evoluzioni dei due giovanissimi falchi lanciati con grande maestria dai maestri falconieri di Macerata. La più giovane d’Italia (www.falconeria.org), Agnese di anni 11 come il Palio del Barone, guidata da papa Patrizio, con il suo falco Camille, ha incantato il pubblico di volontari di scena, musici, giullari, fachiri, danzatrici, armigeri, arcieri, nobili madonne, messeri, mestieranti e centinaia di turisti. Padre, madre e figlia, un’intera famiglia votata al “governo dei falchi”, la falconeria, un’arte antichissima per chi sa allevare e comandare questo nobile predatore dei cieli nel pieno rispetto delle leggi di natura. Emozioni alle stelle a mezzanotte con l’incendio della Torre dell’orologio, sempre a cura di “Pirotecnica 2001” di Centobuchi di Monteprandone.

Grazie all’Associazione Due Torri questa rievocazione storica dell’incontro tra il Barone Roberto e i Duchi d’Acquaviva Rinaldo e Foresteria, è ormai saldamente incastonata nei cuori di tutti. In primis di ospiti e turisti idealmente creati dal Sindaco Monti, in una singolare investitura cavalleresca, “cittadini speciali di Tortoreto”, e dei residenti che animano ogni anno l’unico Grande Evento medievale in provincia di Teramo e in Abruzzo con le radici ben salde nella Storia d’Italia. Protagonisti di rilievo sono i cavalieri delle due partigianerie (le Aquile imperiali e lo scudo crociato lombardo) nell’ardita impresa di liberare e/o difendere il prigioniero dei tortoretani.

Dulcis in fundo la quinta edizione del Banchetto de lo Barone Roberto in scena nella storica Piazza Libertà (secondo atto del Palio di Tortoreto, con cena medievale dei nobili serviti e riveriti la sera del 17 agosto 2011) grazie alle sapienti creazioni, pienamente fedeli alla gastronomia medievale, del maestro chef Enea del ristorante Parco dei Piceni di Campovalano di Campli. Al desco del Barone con il Gonfalone del Palio AD 1234 di Turturitus, protagonisti sono i giocolieri, gli acrobati, l’agreste fauno danzante mangiafuoco (al servizio delle dame), i giovani volontari “servili” di Acquaviva Picena e Tortoreto “arruolati” per animare un’edizione che continua a stupire grandi e piccoli. Confermata la formula vincente di Ennio Guercioni e del suo staff: rivisitare arti, storia e gastronomia medievali, con stile, preparazione e coinvolgimento di massa. Centinaia di figuranti animano la seconda serata, introdotta dal lavaggio delle mani cum acqua de rose pria de lo manducare. In omaggio, la coppa del Barone e foto-ricordo in abito medievale. La Cena dei Nobili propone ogni anno ottime portate rigorosamente medievali da manducare con la costante presenza in tabula di un trionfo de fructa a più sorte de le terre nostrane. La cibaria prevede pietanze del tipo: cacciannanza cum sommata (guanciale) de porco; ovurum intrita fricta cum herbis (frittate variegate); caseus de lo Baronato cum melli (formaggio del Baronato con miele); pirum et erbis cum pastella (pera e salvia castellata); sardinae cum cucurbita (acciughe con zucca); ficus pateo luculentum (rosa di fico in bella vista); nux fabulosa (fagottino con noce e miele). E questo è soltanto il Primum Ferculum, il primo servizio di credenza. A seguire il Secundum Ferculum a base di curticusu de semis de campus (zuppa di vari legumi). E il Terzium Ferculum con la farinae laboratum cum ovum gravidum da ugne verdura (la sfogliata con varie verdure in bianco, l’antenata dell’attuale timballo abruzzese). Protagonista del Quartum Ferculum, fatto sfilare dapprima integro, farcito e cotto sotto buona scorta armata, è il porco rostito e crasso cum far (maiale arrosto con insalata di farro) servito insieme a offa de vitula cum saporita cicoria de campi soffrittum cum pulvinus aper (spezzatino di vitella aromatizzata con cicoria soffritta al guanciale di cinghiale) del Baronato. Poi, per sigillare lo stomaco, crustulum de lo Barone (tarallucci) e, per rinfrescar lo fiato, mustum coctum (vino cotto).

Ennio Guercioni, presidente dell’Associazione Due Torri, pensa già alla dodicesima edizione.

“Sarà un Palio del Barone AD 2012 con sorprese a non finire, lo speriamo. Oggi ringrazio in particolare tutte le Amministrazioni comunali di Tortoreto che in questi undici anni hanno creduto nel nostro lavoro e nel nostro impegno – rivela Ennio Guercioni – che è poi fonte di grandi responsabilità. Saluto con particolare gratitudine ed affetto le Autorità, gli sponsor, i volontari, gli amici dell’Associazione Due Torri, i cittadini, le delegazioni dei palii ospiti, i giornalisti e tutti coloro che, sensibili a questa nostra manifestazione, ci permettono di realizzare e concretizzare con il proprio sostegno il progetto del Palio del Barone che guarda con ottimismo al futuro: stiamo crescendo, la cosa a volte mi spaventa, ma il successo dell’evento dimostra, non fosse altro perché ancora una volta abbiamo fatto registrare il tutto esaurito anche per la Cena dei Nobili con molte richieste impossibili da accontentare, che il Palio del Barone è una festa unica nel suo genere in Abruzzo”.

Nella spettacolare cornice medievale di Tortoreto (227 mt.), protagonisti sono i 500 figuranti negli abiti storici confezionati dalla sarta ascolana Anna Marini per un evento corale, culturale e sociale.

Il Sindaco Monti ha ringraziato le Autorità, i fratelli Aquilani presenti e le delegazioni dei Palii ospiti del Duca, le fanciulle della scuola di danza Ètoile diretta da Mara Recinelli di Giulianova, i giocolieri, gli armigeri, i fachiri, le danzatrici aquilane, i focolieri che animano gli spettacoli. La rievocazione affonda le sue radici nella storia. “Un ringraziamento speciale – afferma il presidente Guercioni – alla Banca Picena Truentina, alla Regione Abruzzo, alla Provincia di Teramo e al Comune di Tortoreto”.

Il dotto presentatore del Palio del Barone, l’accademico messere Fabio Di Cocco, pluripremiato attore teatrale, riesce a governare magistralmente uno spettacolo fluido e piacevole, immortalato dai network televisivi regionali e da Youtube. “Il prossimo anno, se Dio vuole, faremo di meglio, per donare a tutti il sogno della nostra storia: inizieremo da settembre i preparativi” – annuncia Guercioni. Tre serate indimenticabili, perfette e sicure grazie anche alle Forze dell’ordine ed alla Protezione civile. La nascita di una festa autenticamente medievale della Contea Aprutina (Teramo), non è poi così lontana, se anche i Quartieri Storici di Teramo, sapranno rispondere alla “chiama”.

“Il personaggio tra i più famosi delle famiglie feudali del Teramano – rivela il professor Giuliano Rasicci – è senza dubbio Berardo da Tortoreto come attesta nel 1917 lo storico Francesco Savini di Teramo. Si presume che il Barone Roberto sia stato il fratello maggiore di Berardo. Dopo la morte del grande Federico II di Svevia, l’Università di Tortoreto fu concessa al vicerè Berardo, eletto Giustiziere d’Abruzzo della corte di Carlo d’Angiò il 20 novembre 1269…”.

“Il numero 11 – spiega la numerologa pitagorica Rita Maria Faccia, convenuta in abiti medievali alla Cena dei Nobili AD 2011 per offrire a madonne e messeri l’interpretazione della loro data di nascita – è davvero magico ed esuberante”. Nel suo libro “L’identità nei tuoi numeri”, l’Autrice indica come utilizzare in modo consapevole i numeri nella vita di tutti i giorni. Il Palio del Barone Roberto, nell’augurare a tutti i propri voti augurali di felicità e prosperità, ha certamente i numeri giusti per crescere nell’internazionalità, tra tradizione, equilibrio, arte, buongusto, fantasia, innovazione, professionalità e storia. Dodici gruppi-spettacolo sono la nota dominante di un qualificante Evento Culturale unico in Abruzzo, di esempio per tutti. Preludio di tutti questi risultati di successo, è l’organizzazione perfetta, oserei dire britannica, nella cura di ogni particolare e di ogni dettaglio. Il Palio del Barone AD 1234 stupisce e sorprende ogni anno migliaia di persone che effettivamente rispondono numerosi. E tutto questo per riscoprire le nostre radici medievali, la nostra comunità, il nostro senso di appartenenza all’italianità fin dalla fondazione dei Comuni, per contrastare e vincere la crisi (di fiducia e identità) economica e finanziaria mondiale della globalizzazione che rischia di precipitare miliardi di persone nell’abisso. Noi opponiamo i Valori autentici di un’Italia positiva che da sempre lavora e cresce nel territorio, forte del suo straordinario Patrimonio culturale di incommensurabile ricchezza che dobbiamo valorizzare e difendere, non svendere. “Non avevamo visto nulla di simile in provincia di Teramo” – rivela entusiasta una turista. Allora, magno gaudio e summa cum laude!

Nicola Facciolini

 

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